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Brasile. Quando il distributore e' anche consumatore
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Articolo di Donatella Poretti
2 settembre 2001 20:39
 
Un fenomeno sociologico sta trasformando le favelas brasiliane. Secondo Alvaro Lins, Capo della Polizia, "il 50% di cocaina che entra nelle favelas piu' grandi come il Complexo do Alemao e la Rocinha, e' consumata dagli stessi abitanti, dai parenti e dai frequentatori".
La cocaina simbolo di potere e di status symbol negli anni 70 e degli Yuppies negli anni 80, oggi viene consumata negli strati sociali piu' poveri. Un incentivo e' il prezzo molto basso, una dose viene venduta a soli 2 R$ (1 real brasiliano vale circa 1.100 lire italiane). Per non perdere i consumatori il prezzo della cocaina viene mantenuto stabile nel mercato interno.
Le cause di questo fenomeno sono diverse. Una e' certamente di tipo economico visto che molte favelas si sostengono grazie al consumo interno di cocaina. Inoltre sono cambiate le modalita' del traffico di stupefacenti, secondo Luis Alberto Andrade, il direttore della Delegazione di Lotta agli Stupefacenti (DRE): "attualmente i trafficanti sono per lo piu' giovani e usano droga; a differenza di quanto accadeva in passato, quando i capi impedivano ai minorenni di fare parte del traffico di droga". Per Paulo Lins, professore di letteratura e autore del libro Cividade de Deus, "l'80% della cocaina e' venduta all'interno della propria comunita', solo il 20% esce fuori" e offre una sua interpretazione del fenomeno: il boom della cocaina aveva fornito l'immagine che chi "tirava" era una persona con i soldi, cosi' quando gli abitanti della favelas usano la cocaina si sentono di appartenere alla classe media.
 
 
 
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