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Brasile. Lula, la politica sulle droghe e la criminalizzazione dei consumatori
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Articolo di Wálter Fanganiello Maierovitch *
1 marzo 2004 20:06
 
Nel campo delle droghe illecite, il Governo di Lula e' la prosecuzione di quello precedente. Nel 1998, quando era candidato alla presidenza, Lula stesso aveva criticato, con molte ragioni, le convenzioni delle Nazioni Unite del 1961, elaborate sotto la diretta influenza Usa, ed aveva scritto, con altri leader al segretario generale dell'Onu.
Per i nordamericani, la criminalizzazione delle droghe per uso personale e' una strada per inibire la domanda, ma questa non ha tolto agli Usa il titolo di campioni mondiali del consumo di droghe. Solo per fare un esempio, negli anni 60, quando esplose la cosiddetta "war on drugs", i nordamericani avevano stimato in 100 mila i consumatori di marijuana nel loro Paese. Nel 2003, i consumatori abituali avevano superato i 14 milioni.
I firmatari della "lettera pubblica a Kofi Annan" ritenevano sbagliata la scelta della criminalizzazione. Il consumo di droghe doveva essere trattato come una questione di salute pubblica, e non di criminalita'. In altre parole, il consumatore era vittima di se' stesso.
Molti Paesi hanno preso le distanze dalla linea Usa e dalle convenzioni dell'Onu. Il Portogallo ha smesso di incriminare il possesso per fini ricreativi, e mantiene la proibizione come sanzione amministrativa. In ambito terapeutico, la marijuana e' stata legalizzata in Olanda, Belgio, Canada e nello Stato della California. L'impiego delle droghe sostitutive, con l'uso di quelle piu' leggere, e' ammesso in Svizzera, Olanda e Spagna.
Il "pill testing" e' utilizzato in Francia, Australia, Spagna, Olanda e Austria. Cosi' che i giovani possono testare le droghe che vogliono consumare, ed evitare i danni, nonche' i ricoveri ospedalieri, visto che circolano in abbondanza droghe sintetiche alterate.
In Olanda, la proibizione del possesso continua ad essere in vigore, ma in circa 800 caffe' si puo' vendere la marijuana. La vendita e il consumo in spazi predeterminati servono per separare il consumatore dallo spacciatore.
Oltre a questo, nessuno fino ad oggi e' mai morto per un'overdose di marijuana, possibile solo a seguito di un consumo ininterrotto di quattro chili. La conservatrice Gran Bretagna, su sollecitazione dell'Associazione Britannica della Polizia, ha modificato la classificazione della cannabis. E' scesa a droga leggera, lasciando alla facolta' del poliziotto di stendere un verbale o sequestrare la droga detenuta.
Giovedi' 12 febbraio, la nostra Camera dei Deputati ha approvato il progetto di legge 7.134. Per fare un paragone rispetto ai cambiamenti avvenuti nel Primo Mondo, il Brasile ha verniciato la carrozza in tempi di Formula 1.

Il progetto 7.134 ha seguito la linea di criminalizzazione del precedente Governo di Fernando Henrique Cardoso, di stampo nordamericano. Cardoso stesso aveva cercato di cambiare la vecchia legge sulle droghe, del 1976. La modifica venne approvata dal Congresso ma Cardoso, nel gennaio del 2002, mise il veto sull'80% del testo: la vecchia legge era migliore.
Lo stesso marchio "made in Usa" e' presente nel progetto di legge lodato da Lula. Questo progetto tratta come criminale chi viene trovato in possesso di droghe per uso ludico. E gli impone, ritenendolo criminale, pene restrittive di diritti, come la prestazione di servizi alla comunita'.
Gli ideatori del progetto 7.134 hanno evidenziato, come fosse una conquista, che non finisce in prigione chi detiene droga per uso personale. Si sono scordati di dire che mantengono la criminalizzazione, ma con altre sanzioni. Hanno fatto una depenalizzazione limitata, oltre alla pratica universale di aumentare le pene per i trafficanti, in un Paese abituato a prendere i piccoli pesci del narcotraffico.

Dal 1984, quando e' cambiata la parte generale del Codice Penale, la pena carceraria prevista nella legge sulle droghe del 1976, puo' essere sostituita con una multa. Inoltre, la recente legislazione che ha istituito i Juizados Criminais Especiais Federais ha rafforzato la non-imposizione della prigione. Cosi', il nuovo progetto riguardera' solo il recidivo, che continuera' comunque a non poter contare sul sostegno del Sus (Sistema Único de Salud) e a non ricevere informazioni per mezzo delle campagne governative.

Il progetto 7.134 distingue il consumatore dal trafficante per la "piccola quantita'" sequestrata. Al contrario delle legislazioni di altri Paesi, e' stato abbandonato il criterio obbiettivo. Visto che sara' il poliziotto a sorprendere il consumatore in possesso dello stupefacente, si verificheranno degli arresti in flagrante a seconda della interpretazione che il poliziotto stesso vorra' dare.
Solamente in un secondo momento ci sara' una valutazione del giudice. I tribunali superiori saranno chiamati a risolvere dei conflitti sulla valutazione della "piccola quantita'". E il Supremo Tribunal Federal alla fine giochera' il ruolo del legislatore, stabilendo questo criterio.
Nello stesso giorno in cui la Camera aveva approvato il progetto 7.134, il primo ministro del Canada, Paul Martin, membro del Partito Liberale, ha incamminato in Parlamento il progetto di legge sulle droghe, oggetto di ampia discussione. Al momento del deposito, il ministro della Giustizia, Irwin Cotler, ha osservato: "Il consumo delle droghe deve essere scoraggiato, ma non serve sporcare, con il marchio di criminale, la vita di una persona trovata con droghe per uso personale".

Come si puo' notare, la lettera di Lula ad Annan e' stata scordata, e i suoi compagni preferiscono la criminalizzazione. Perche' mettere sul libretto di un lavoratore, condannato come consumatore di droghe, il timbro giudiziario di criminale?

* Gia' segretario antidroga del Brasile
 
 
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