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Brasile. Criminalita' giovanile e droga: a Rio de Janeiro e' +225%
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Articolo di Donatella Poretti
2 settembre 2001 13:11
 
Aumenta in maniera vertiginosa la criminalita' giovanile. Secondo dati forniti dal ministero della Giustizia, i detenuti tra i 18 e 25 anni negli anni 80 erano il 40% della popolazione carceraria, oggi sono il 60%. Attualmente 120.000 detenuti hanno meno di 25 anni. Contemporaneamente aumenta la percentuale di detenzione per reati legati alla droga: se negli anni 70 e 80 era il 28%, oggi e' almeno il 45%.
La situazione di Rio de Janeiro e', se possibile, ancora piu' drammatica: dal 1991 al 1998 il numero di minori che rubano, fanno rapine a mano armata, uccidono e commerciano in droga e' aumentato del 225%. Negli ultimi 10 anni almeno 32 mila minorenni hanno commesso un reato.
Un interessante studio e' stato realizzato da due economisti (Monica Viegas, dell'Universita' Federale di Minas Gerais e Marcos Lisboa, della Fondazione Getullio Vargas), in cui sottolineano il rapporto tra la crisi economica degli anni 80 e 90 e l'aumento della criminalita' giovanile, arrivando alla conclusione che i giovani sono stati la vittima per eccellenza di quella crisi. La crescita del tasso di disoccupazione ha portato automaticamente all'aumento di giovani che come alternativa di lavoro si sono affidati alla criminalita', e principalmente al traffico di stupefacenti. Uno dei tanti esempi e' quello dell'anno 1991: la restrizione del 21% del salario reale ha portato ad un incremento del 27,8% di bambini sotto i 15 anni assassinati.
 
 
 
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