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 AFGHANISTAN - AFGHANISTAN - I miracoli del proibizionismo: Talebani superpotenza del narcotraffico
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22 ottobre 2009 10:07
 
Da anni l'Afghanistan detiene il monopolio della coltivazione di oppio (92%), materia prima della droga piú letale al mondo - l'eroina.
Un nuovo rapporto dell'Ufficio ONU contro la Droga e il Crimine (UNODC), Tossicodipendenza, Criminalità e Insurrezione, esamina le conseguenze devastanti che le 900 tonnellate di oppio e le quasi 400 tonnellate di eroina esportate dall'Afganistan ogni anno, comportano per la sicurezza e la salute pubblica dei paesi situati lungo le narco-rotte balcaniche ed euro-asiatiche, fino all'Unione Europea, Russia, India e Cina. Il rapporto spiega in che modo la droga piú letale al mondo ha costruito un mercato che vale $65 miliardi, avvelena 15 milioni di tossicodipendenti, causa 100.000 morti all'anno, diffonde HIV/AIDS ad un tasso senza precedenti e, l'elemento piú serio che mai, finanzia mafie, ribelli e terroristi.
Con insospettate conseguenze in termini di traffico. L'oppio afgano che si riesce a sequestrare è poco: solo il 20% dell'eroina trafficata nel mondo e' confiscata (rispetto al 42% della cocaina esportata dai paesi Andini.) Non solo, i sequestri si fanno meno frequenti man mano che la droga si incammina verso l'Occidente. Mentre l'Iran intercetta il 20% degli oppiacei che l'attraversano, e il Pakistan il 17%, l'Asia Centrale ne intercetta solo il 5% e la Russia un magro 4%. Va anche peggio in paesi dell'Europa sud-orientale, membri dell'UE (Bulgaria, Grecia e Romania) che intercettano meno del 2% dell'oppio nazionale.
Terza anomalia, il traffico di droga oggi frutta ai Talebani molto piú che quando erano al potere. Dieci anni fa i Talebani ricavavano $75-100 milioni l'anno, tassando la coltivazione di oppio. Oggi ricavano in media $125 milioni annualmente, solamente tassando la coltivazione e il commercio di oppio, e senza contare il pizzo imposto ai laboratori che raffinano l'oppio in eroina, l'importazione dei precursori chimici ecc.
Il Rapporto ONU su Tossicodipendenza, Criminalità e Insurrezione delinea una prospettiva piú approfondita per portata e per spettro geografico rispetto al precedente studio dell'UNODC sull'economia della droga afgana. "Sbalordisce - ha detto Costa - soprattutto che i politici non abbiano ancora capito che l'unico modo per porre fine alla minaccia della droga afgana e' di operare su tutti e tre gli anelli della sua catena: assistenza ai contadini per ridurre l'offerta, prevenzione e trattamento dei tossicodipendenti per frenarne la domanda, e misure di contrasto per spezzare il ciclo letale di criminalita' organizzata e terrorismo."
Secondo il Direttore Esecutivo dell'UNODC, Antonio Maria Costa, "alcune delle conseguenze dell'oppio afgano, sono prevedibili e gravi. Altre sembrano illogiche, e quindi vengono sottovalutate". Inoltre "stupefacente e'il fatto che i grandi trafficanti di droga legati agli insorti, sono noti ai servizi segreti di mezzo mondo. Eppure i loro nomi non sono stati denunciati al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, come stabilito dalla risoluzione 1735. Questo faciliterebbe il bando ai loro viaggi ed il sequestro dei loro beni".
"Il coinvolgimento diretto dei Talebani nel traffico di droga permette loro di finanziare una macchina da guerra sempre piú complessa ed geograficamente vasta", dice Costa. "I narco-cartelli che proliferano oggi in Afganistan e nei paesi vicini, stanno annullando la distinzione tra affari ed ideologia"
Altro fatto sistematicamente ignorato, secondo il Rapporto, è la doppia natura dei flussi di droga: ci sono le quantità fisiche (tonnellate di oppio), causa di decessi e disastri sanitari in Europa, e ci sono i flussi di valori, continuamente trascurati malgrado i risvolti politici.
Infatti il denaro generato dalla droga non finisce solamente nelle tasche della criminalità organizzata e dei Talebani afgani.
I fondi servono anche a finanziare i gruppi terroristici nei paesi vicini; i ribelli Baluchi, il Partito Islamico del Turkmenistan, il Movimento Indipendentista Islamico dell'Uzbekistan, e l'Organizzazione per la Liberazione del Turkistan Orientale in Cina, e via dicendo.
Una quinta, tragica perplessità deriva dalla sproporzione tra il costo umano della tossicodipendenza nei paesi che consumano eroina, rispetto al numero dei militari morti sui campi di papavero. Il numero di eroinomani in Russia è decuplicato negli ultimi dieci anni, al punto che piú Russi muoiono ogni anno in madrepatria a causa della droga afgana (piú di 30.000), rispetto al numero di soldati dell'Armata Russa deceduti nella guerra decennale a seguito l'invasione dell'Afganistan.
Similmente, nei Paesi NATO, il numero di persone che muoiono per overdose da eroina afgana ogni anno (piú di 10.000), è cinque volte superiore al totale dei militari NATO caduti in Afghanistan negli ultimi 8 anni. Anche l'Iran affronta uno tra i piú elevati tassi di tossico-dipendenza al mondo, mentre l'uso endovenoso di droga in Asia Centrale sta provocando un'epidemia di HIV/AIDS senza precedenti.
Anomalo, benche' risaputo, è anche il fatto che molto piú oppio viene prodotto annualmente in Afganistan di quanto non sia consumato al mondo. Il rapporto ONU conferma l'esistenza di stock di oppio afgano invenduto pari a 12.000 tonnellate -- abbastanza da soddisfare la domanda mondiale di eroina per piú di due anni, e di morfina (medica) per tre anni.
"Partite enormi di oppio afgano sono nelle mani di persone pericolose - siano esse mafiosi o insorti. La necessità di scovare e distruggere queste riserve di droga è piú urgente che mai", sostiene il Direttore Costa. "Il timore e' che esse servano nuovamente a finanziare il terrorismo internazionale".
on solo una questione di numeri.
 
 
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