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Italia. Metadone del padre, muore bimbo di 2 anni
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Notizia 
12 luglio 2009 8:38
 
Ancora una tragica morte di un minore, questa volta una bambina di 2 anni, causata dall' ingerimento di metadone. Vicenda che non manchera' di sollevare le solite grida polemiche contro i Sert.
La sostanza si trovava nella casa in quanto il padre della bambina, tossicodipendente da alcuni anni, era in cura al Sert. E' accaduto la scorsa notte nel biellese, a Zumaglia, un paesino di mille anime, sulle colline, distante una decina di chilometri da Biella. La famigliola vi si era trasferita da due anni.
La piccola era stata lasciata sola in casa dai genitori - ora denunciati per abbandono - in custodia alle due sorelline di 10 e 12 anni. Le due bambine non si sarebbero accorte di cosa stava facendo la sorellina, ne' sapevano che si trattava di una sostanza che non andava toccata. Pare che la piccola abbia aperto un armadietto trovandovi dentro la famigerata fiala.
Al momento dell' incidente, la mamma era fuori per lavoro e il papa' era uscito per alcune commissioni. L'allarme, secondo quanto si e' appreso, sarebbe stato dato da una vicina di casa a cui le due ragazzine si sono rivolte vedendo che la sorella stava male. Quando pero' la bambina e' giunta al pronto soccorso dell'ospedale di Biella la situazione era gia' molto grave. I medici si sono subito resi conto che si trattava di intossicazione senza la possibilita' di intervenire per salvarle la vita. E' morta circa un'ora dopo il suo arrivo al pronto soccorso, subito dopo l'arrivo al suo capezzale del padre, intanto rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile di Biella che indaga sulla vicenda. Un campione di sangue e' stato mandato al centro antiveleni di Pavia per accertamenti, mentre sono in corso le indagini autoptiche per conoscere esattamente la natura della sostanza ingerita.

Ogni anno in Italia tre o quattro bambini muoiono per aver ingerito il metadone lasciato incustodito dai genitori tossicodipendenti. Lo afferma Andrea Muccioli, che gestisce la Comunita' di San Patrignano, commentando la notizia.
"Nel nostro Paese, puoi morire di overdose anche se sei un bambino di due anni - dichiara Muccioli - Muori, perche' bevi il metadone che danno a tua madre o a tuo padre per curare la loro tossicodipendenza. Ti lasciano solo in casa o dormono 'strafatti' sul divano e trovi un flacone su un comodino. Lo apri e, magari, ripeti il gesto che gli hai visto fare mille volte. Li imiti, come ogni bimbo fa sempre con i suoi genitori e lo bevi". Secondo Muccioli queste tragedie si potrebbero benissimo evitare. "Basterebbe modificare i criteri con cui il metadone, un oppiaceo di sintesi i cui effetti sono in tutto e per tutto identici a quelli dell'eroina, e' affidato dai Sert ai tossicodipendenti. Oggi si possono portare a casa quantita' sufficienti per un mese intero. Calcolando una dose di quelle "basse", 100mg al giorno, sono decine di flaconi messi per trenta giorni in mano a persone che, spesso, non sono in grado di badare a se stessi e tanto meno a famigliari e figli. E non e' una faccenda limitata - prosegue il conduttore di San Patrignano - Su 178mila utenti dei Sert 83.481 sono sottoposti a terapie "farmacologiche": cioe' s'imbottiscono di metadone.
Molti di loro lo fanno a domicilio. Senza neanche lo straccio di un controllo, di un sostegno psicologico o di una verifica su come e quando lo assumono. Dati che, fuori da ogni ideologia, mostrano il fallimento delle strategie di riduzione del danno".
 
 
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