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Italia. Ferrero: riduzione del danno illegale con Fini-Giovanardi
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1 dicembre 2007 13:54
 
Sul versante della riduzione del danno in materia di tossicodipendenza l'Italia appare ancora indietro rispetto ad altri paesi europei e, per recuperare terreno, occorrerebbe cambiare a livello normativo poiche' 'con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile'. A sostenerlo, a margine della conferenza latina sulla riduzione dei danni correlati dovuti al consumo di droghe, e' il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero.
'Si', assolutamente' ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla possibilita' di avviare nuove politiche in materia di riduzione del danno. Tuttavia, ha aggiunto, 'con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile'. E' evidente il riferimento alle stanze del consumo, o narcosalas, in discussione a Torino e sulle quali anche il ministro della Salute, Livia Turco, aveva espresso identica posizione.
Occorre cambiare la normativa, quindi? E' stato chiesto.
'Si', ci sono dei vincoli tali... La legge Fini-Giovanardi rende sostanzialmente impossibile' un intervento in materia di riduzione del danno.
Oltre alla questione legislativa, secondo Ferrero, 'c'e' poi un problema piu' generale. Nella maggior parte dei paesi europei le politiche di riduzione del danno non sono ne' di destra ne' di sinistra', ma esiste un approccio alla materia 'scientifico'.
'In Italia c'e' un'egemonia del pensiero iperideologico di destra, che rende difficile' il cambiamento. A giudizio di Ferrero, quindi, esiste 'un problema legislativo e di arretratezza culturale'.

'Finalmente il ministro Ferrero si è espresso chiaramente sulla questione narcosale, dopo un lungo silenzio; purtroppo, accodandosi alle posizioni del ministro della Salute Livia Turco, che escludono la possibilità di istituire le narcosale con la legislazione vigente'. Lo ha dichiarato Giulio Manfredi, della giunta segreteria Radicali Italiani.
'Ma il ministro Ferrero non puó utilizzare la legge sedicente Fini-Giovanardi come alibi per non far nulla; l'art.
79 del dpr 309/90, quello che proibisce l'utilizzo di locali per il consumo di stupefacenti, risale, appunto, al 1990 e non ha impedito, per esempio, l'installazione delle macchine scambiasiringhe, che furono tacciate, per tutti gli anni '90, di istigare il consumo di eroina. La dottrina e poi la giurisprudenza intervennero, precisando che si trattava invece di presidi sanitari volti alla tutela della salute pubblica; la stessa cosa - secondo Manfredi - puó essere fatta valere per le narcosale. Ci vuole, peró, una cosa che difetta sia alla Turco che a Ferrero: la volontà politica di farlo'.

'Non capisco da dove traggano le conclusioni esposte, non ho mai detto che sono contrario a questo tipo di sperimentazione'. E' quanto replica il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ai Radicali in tema di narcosale.
'Sono disponibile a sostenere tutti i comuni che avanzeranno questa proposta - ha spiegato il ministro - e mi auguro che il comune di Torino, che si e' gia' espresso in questo senso, prosegua in questa prospettiva'.
 
 
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