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Usa. "Raddoppiare gli sforzi" per pene piu' equilibrate
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Notizia 
29 marzo 2002 17:06
 
L'Aclu (American Civil Liberties Union) ha chiesto di "raddoppiare gli sforzi" per ottenere la fine delle enormi disparita' delle leggi, a livello federale, che puniscono il possesso e la vendita di cocaina sotto forma di crack in modo assolutamente piu' pesante rispetto alla cocaina sotto la forma "classica" in polvere.
"Le pene per il possesso di crack -dice Laura W. Murphy, responsabile dell'Aclu di Washington- devono tornare in linea con quelle previste per la cocaina in polvere. Le intenzioni dell'amministrazione sembrano invece quelle di innalzare le pene per la cocaina a quelle per il crack".
Queste leggi risalgono al 1988, in piena emergenza crack, quando vennero imposte pene detentive minime per cinque grammi di crack uguali a quelle alle quali si rischia di andare incontro nel caso si venga trovati in possesso di 500 grammi di cocaina in polvere, inoltre il semplice possesso di crack venne da allora punito con cinque anni di reclusione.
Mentre le leggi sul crack sono andate, in questi anni, a colpire soprattutto quelle comunita' che gli americani chiamano minorities , queste sono state, incredibilmente, messe sotto tiro anche nell'applicazione delle leggi sulla cocaina in polvere, visto che, per questo tipo di reati, l'87% dei casi portati in tribunale riguardavano afroamericani o ispanici, mentre l'identikit del consumatore di cocaina e' un bianco.
"Sulle basi dell'isteria dei media -continua la Wright- il Congresso ha tenuto per 14 anni le mani legate ai giudici, imponendogli pene minime pesantissime sui consumatori di crack".
 
 
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