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Usa. Plan Colombia e violazione dei diritti umani
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Notizia 
9 aprile 2002 20:41
 
Il ministero della Difesa ha detto che sara' la giustizia colombiana che determinera' le responsabilita' delle violazioni dei diritti umani dei tre generali di cui e' stata chiesta la "testa" da autorevoli membri del Senato Usa, come pre-condizione perche' il Paese possa ricevere i circa 200 milioni di Usd di risorse militari, approvati dal Congresso Usa e che devono essere versati nel corso dell'anno.
In un breve comunicato, il ministero sostiene che il "processo e' uno dei diritti fondamentali di cui godono tutti i cittadini in Colombia, e non potra' essere violato da parte del Governo per ottenere l'appoggio di un altro Paese nella sua lotta contro il narcotraffico e il terrorismo". Aggiungendo che "le Forze Armate mantengono e manterranno come politica, il rispetto dei Diritti Umani e il rispetto permanente della normativa umanitaria".
I senatori democratici Patrick Leahy e Edward Kennedy avevano sollecitato, venerdi' scorso, che i generali Rodrigo Quiñónez Cárdenas, Freddy Padilla de León e Gabriel Díaz venissero sospesi dal servizio attivo per violazione dei diritti umani. I senatori statunitensi fanno riferimento all'articolo 567 della legge per il finanziamento del Plan Colombia, dove sono fissate una serie di condizioni che devono essere rispettate dalle Forze Armate. La legge infatti dice che il Dipartimento di Stato Usa deve certificare, prima di inviare le risorse economiche, che siano sospesi dal servizio attivo i membri delle Forze Armate implicati in violazioni dei diritti umani o con legami con il paramilitarismo. Cosi' i senatori Usa hanno elencato una serie di "azioni", considerate "minime", affinche' possa essere fatta la certificazione.
Le vicende relative a questi generali sono ancora aperte e dalla prima risposta delle autorita' colombiane, non sembra che sia in vista la loro sospensione. Il generale Rodrigo Quiñónez Cárdenas e' stato accusato delle morti di alcuni leader sindacali e difensori dei diritti umani a Barrancabermeja, tra il 1991 e il 1992. Dalla Giustizia Militare e' risultato assolto, ma su di lui pendono ancora dei provvedimenti penali e disciplinari per omissioni dei massacri di El Salado e Chengue. Il generale Gabriel Díaz, e' accusato invece di avere operato congiuntamente con dei gruppi di paramilitari nel Putumayo durante l'anno in corso. Infine, il generale Freddy Padilla de León, attualmente comandante della Seconda Divisione dell'Esercito, e' stato accusato formalmente dalla Procura per omissione del massacro del Puerto Alvira del maggio 1997.
 
 
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