Il presidente degli Usa George W. Bush ha svelato oggi il suo piano antidroga, che mette in rilievo la riduzione dell'uso delle sostanze stupefacenti illegali "per salvare migliaia di giovani vite".

La strategia della Casa Bianca tende a ridurre il consumo di stupefacenti del 10% nel giro dei prossimi due anni e del 25% nei prossimi cinque. L'obiettivo va, secondo il presidente, perseguito sia nelle fasce giovanili (tra i 12 e i 17 anni) che negli adulti.
Secondo le statistiche in mano a George W. Bush, (fornite da Monitoring the Future, dell'Universita' del Michigan) l'uso di droghe illegali nel suo Paese tra gli studenti di 14 anni e' del 26%, mentre il dato arriva al 50% tra i ragazzi all'ultimo anno delle scuole superiori.
Secondo Bush, e' giunta l'ora di rinforzare la war on drugs domestica, e dare nuova energia alla lotta contro le sostanze stupefacenti, "prendendo lezione dal passato" e bilanciando la lotta tra la riduzione della domanda e la riduzione dell'offerta.

La linea presidenziale sulla lotta alle droghe si basa su tre punti cardine:
     -  Fermare l'uso di droghe prima che cominci
     -  Curare coloro che sono tuttora tossicodipendenti
     -  Abbattere il mercato

Fermare l'uso di droghe prima che cominci
Secondo Bush "ogni americano gioca un ruolo importante nella lotta alla droga, attraverso l'educazione e la comunita'.
A casa, nelle scuole, nei posti di lavoro, e nelle associazioni, gli americani dovranno agire in modo tale che si riaffermino i valori della responsabilita' e della buona cittadinanza, scartando l'ipotesi secondo la quale, fare uso di droghe, rientra nella sfera delle liberta' personali. La National Drug Control Strategy deve inoltre rivalutare l'azione delle comunita' di recupero, che tanto hanno aiutato l'America nel passato. Il budget presidenziale, quindi aumenta di 10 milioni di dollari per dare piu' fondi per il Drug-Free Communities support program e 5 milioni per la formazione di un nuovo Parent Drug Corps".

Curare i tossicodipendenti
Bush ha sottolineato come la maggior parte dei tossicodipendenti americani non possa essere "recuperata" nei centri di trattamento. Per il presidente, "mettere i tossicodipendenti nei centri di recupero, compresi quei programmi che usano il potere della fede, chiedera' a tutti di instaurare un nuovo clima di coercizione compassionevole che comincia dalla famiglia, dagli amici, dai colleghi, per finire alla comunita'. La coercizione compassionevole dovra' anche fare uso della giustizia criminale per portare i tossicodipendenti al trattamento. Gli americani devono cominciare a confrontarsi con il consumo di droghe, e di conseguenza con i consumatori, onestamente e direttamente. Dobbiamo incoraggiare coloro che hanno bisogno ad entrare e a rimanere nei centri di recupero. Il programma antidroga presidenziale dovra' garantire il recupero a tutti coloro che ne hanno bisogno".
Per il 2003 l'Amministrazione propone un budget per il trattamento di 3.8 miliardi di dollari, con un incremento del 6% rispetto al 2002. Questa cifra include anche 100 milioni di incremento per aumentare la cifra a disposizione di 1.6 miliardi nel giro di cinque anni

Abbattere il mercato
"La richiesta di droghe varia secondo il prezzo e la disponibilita'. Abbattere le relazioni di mercato tende a ridurre l'uso di droghe. All'interno degli Usa, i legislatori dovranno attaccare le basi del mercato, tramite l'effetto combinato delle leggi federali, statali e locali". Bush ha inoltre stanziato 2.3 milioni di dollari per rafforzare i controlli antidroga ai confini americani.
Per quanto riguarda l'estero, l'amministrazione Bush e' intenzionata a combattere i rifornimenti direttamente nei Paesi produttori. Per questo il presidente chiede 731 milioni di dollari dedicati nel 2003 per combattere la Andean Counterdrug Initiative che verra' applicata in Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Panama, Peru' e Venezuela.

In tutto, il budget per la lotta alle droghe nell'anno 2003, e' di 19.3 miliardi di dollari.