I pazienti in cura con la marijuana medica potrebbero uscire dal limbo degli "apprendisti stregoni".
L'iniziativa e' stata presentata dal neonato Life with Dignity Committee con lo scopo di apporre alcune modifiche alla gia' esistente (1998) legge in materia. La modifica piu' vistosa potrebbe essere quella di permettere ai malati in terapia di acquistare la cannabis da un distributore, previa licenza statale. Sono molti i pazienti che hanno difficolta' a coltivare in proprio, come spiega John Sajo a capo del Voter Point, un gruppo di avvocati specializzati in marijuana medica e che sta guidando la campagna a sostegno dell'iniziativa. La distribuzione -propongono- potrebbe essere accordata ad un'organizzazione no-profit, all'amministrazione sarebbe richiesto di provvedere alla distribuzione gratuita in caso di pazienti non in grado di affrontare le spese. Infatti, l'iniziativa mira anche ad abbassare la tassa annuale pagata dai pazienti, che passerebbe da 150 Usd a 20.
Altri cambiamenti proposti dall'iniziativa includono: permettere ai pazienti di usare la marijuana ogni volta che il medico curante lo ritenga giusto, aumentare la quantita' permessa ai malati (possesso e coltivazione), permettere anche a infermieri e naturopati di prescrivere la cannabis a pazienti che ne abbiano diritto. Tra la richieste figura un servizio che consenta alle forze dell'ordine di verificare lo stato dei permessi 24 ore su 24, sette giorni su sette.