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Usa. Noam Chomsky: il Plan Colombia e l'imperialismo Usa
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Notizia 
19 maggio 2002 21:32
 
Il filosofo statunitense Noam Chomsky, che questa settimana ha ricevuto la laurea honoris causa all'Universita' Nazionale della Colombia a Bogota', viene intervistato oggi dal quotidiano colombiano "El Espectador". Chomsky, particolarmente critico negli ultimi anni nei confronti della politica internazionale del suo Paese, vede il Plan Colombia non tanto come una strategia contro la droga, ma come un progetto militare statunitense nella regione rivolto soprattutto contro i guerriglieri e i movimenti sociali.
A Chomsky viene subito chiesta la sua opinione sull'atteggiamento degli Usa nella lotta al terrorismo e nella politica antidroga, e cosi' risponde: "per gli Usa il narcotraffico non e' il problema principale. Quello che li preoccupa principalmente e' un problema interno, ovvero il consumo delle sostanze pericolose. La piu' pericolosa, di queste, e' il tabacco. Poi viene l'alcool e, molto meno significativa, e' la cocaina. Vorrei dirle, tuttavia, che tutto il mondo sa come affrontarlo. Prendiamo il caso del tabacco, che e' il piu' grave, visto che ci sono quasi mezzo milione di morti all'anno per il suo consumo, non si e' affrontato fumigando le coltivazioni di tabacco della Carolina del Nord, ne' tantomeno si e' risolto inviando squadroni di paramilitari per assassinare leader sindacali. Si e' affrontato con programmi di educazione e di trattamento".
E allora qual'e' il vero interesse degli Stati Uniti nei confronti della Colombia, chiede Laura Zapata, che firma l'intervista a Chomsky. "C'e' un chiaro interesse. Ci sono i programmi che vanno avanti da molti anni, ma la produzione di droghe illegali non si e' ridotta. Cosi' come il consumo di droghe illegali negli Usa non cala. Mentre si capisce perfettamente che le maniere per ridurre il consumo sono la prevenzione e il trattamento. Tuttavia la politica antidroga in Colombia ha altre conseguenze, come la distruzione dei movimenti sociali, che fa parte del programma piu' generale contro gli insorgenti (i guerriglieri). Per questo motivo si realizzano le fumigazioni nel Putumayo, ma non nel nord della Colombia, dove sono i paramilitari che hanno il controllo della produzione della droga. E' per la stessa ragione che non vengono perseguite le banche nordamericane, che riciclano milioni di dollari provenienti dal narcotraffico. In Colombia, le politiche antidroga, sono un programma contro la guerriglia. Una politica che ha delle conseguenze negli Usa. Basta vedere il numero delle persone incarcerate. Durante gli anni 80, il volume della popolazione carceraria era comparabile a quello degli altri Paesi industrializzati. Oggi, invece, e' cinque volte maggiore rispetto a questi Paesi. Ma questo non ha nulla a che vedere con il crimine e con l'uso delle droghe per cui si definiscono le classi pericolose: negri, ispanici o poveri statunitensi. Questa e', ancora una volta di piu', una forma per esercitare il controllo sociale".
 
 
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