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 ITALIA - ITALIA - Test antidroga per trader di Borsa. Giovanardi
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10 ottobre 2011 19:08
 
I test antidroga andrebbero estesi anche a Piazza Affari e agli operatori di Borsa: "L'idea di sottoporre ai test antidroga persone che hanno grandi responsabilità e che devono avere doti di equilibrio è assolutamente accettabile, come lo è per l'alcolismo: dubito che un risparmiatore possa affidare i suoi risparmi a una persona alcolizzata. E la stessa cosa vale per la cocaina". Così il sottosegretario Carlo Giovanardi, con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile, è intervenuto oggi nel corso del programma su YouTube KlausCondicio.
"Se gli operatori di borsa fossero controllati sarebbe una cosa assolutamente accettabile. Naturalmente", ha spiegato, l'uso di cocaina da parte dei trader "è una concausa di quello che è avvenuto, ma anche un campanello d'allarme che va ascoltato. Come Dipartimento possiamo contattare la Consob, chi ha la responsabilità degli operatori e vedere insieme come portare avanti questa idea".
"Il mondo dell'economia, delle professioni, della politica - ha detto Giovanardi - viene inquinato dall'utilizzo di sostanze stupefacenti, in particolare della cocaina, che fa perdere il senso della realtà. Lo fa perdere al chirurgo, come al commercialista, a chi specula in borsa e al politico. Abbiamo avuto casi eclatanti di politici che si sono giocati la carriera e agli inquirenti che li hanno trovati in condizioni imbarazzanti hanno risposto che avendo consumato cocaina non erano in grado di capire cosa stavano facendo. Del resto anche l'ultima clamorosa vicenda di Meredith è stata complicata dal fatto che i protagonisti, colpevoli o innocenti che siano, erano fatti di droga e quando si è dovuto ricostruire i loro comportamenti la cosa è diventata complicata: la droga - ha continuato - gli ha impedito di rispondere, di connettere e di sapere loro stessi come si erano comportati in quella occasione".
Per questo "il nostro intendimento è dare risorse per estendere i test, agli insegnanti per esempio, ma anche alle forze di polizia, ai carabinieri, ai medici chirurghi. Via via, sempre con le compatibilità economiche, vogliamo creare una realtà nella quale i danni che causano l'utilizzo delle droghe possano essere evitati prima, senza dover piangere dopo i disastri che vengono fatti per il loro utilizzo".
Giovanardi ha poi spiegato che "come Dipartimento approfondiremo dal punto di vista tecnico" gli studi internazionali "che collegano il crack della Borsa e le follie della finanza internazionale a personaggi che non avevano più la lucidità per controllare i loro comportamenti e le loro azioni. Bisogna assolutamente proibire l'uso di droga nelle sale di Borsa, ci mancherebbe altro. Bisogna che questo divieto diventi effettivo", ha concluso.

"Berlusconi e Tremonti credono veramente alla ricostruzione del sottosegretario Giovanardi secondo cui le difficolta' economiche del nostro paese sono legate al fatto che gli operatori della borsa, i trader di Piazza Affari nella fattispecie, ma anche quelli mondiali, fanno uso di crack e di sostanze stupefacenti?". Lo ha chiesto, in punta di ironia, il responsabile d'aula del Pd, Roberto Giachetti che nel suo intervento alla fine della seduta odierna della Camera ha citato l'intervista di oggi del sottosegretario Giovanardi. "Con questa ricostruzione - ha detto Giachetti - Giovanardi ha fatto il piu' grande spot per gli antiproibizionisti in questo Paese. E' come dire che per vaneggiare e dire delle cose chiaramente e palesemente sopra le righe non c'e' alcun bisogno di usare sostanze stupefacenti".
 
 
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