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Svizzera. Meno eroinomani a Zurigo
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Notizia 
2 giugno 2006 14:33
 
Da quando e' stata introdotta la "politica dei quattro pilastri" (1991), fondata sulla considerazione che la tossicodipendenza e' una malattia e quindi occorre ridurre il danno, il numero dei nuovi consumatori di eroina e' in calo. Lo indica uno studio della clinica psichiatrica di Zurigo, pubblicato su The Lancet il 2 giugno. Esso mostra quanto fossero infondati i timori degli avversari di questa strategia, incluso quello che i programmi metadonici inducessero a una "banalizzazione" del consumo. Lo studio si basa su 7.256 persone, che dal 1991 si sono sottoposte a una terapia sostitutiva con il Metadone o, piu' raramente, con la Buprenorfina. Le valutazioni da trarre indicano che nel cantone di Zurigo, nel 2002, hanno iniziato a fare uso di eroina 150 persone, contro le 850 del 1990. Ed e' un buon risultato soprattutto rispetto all'incremento dei consumatori che si registra in altri Paesi. Secondo gli autori dell'indagine,Carlos Nordt e Rudolf Stohler, ci sono elementi sufficienti per dire che questa tendenza non riguardi solo Zurigo, dove vive un quarto dei tossicodipendenti, ma tutta la Svizzera. I ricercatori hanno inoltre rilevato che la meta' degli eroinomani nell'arco di due anni si rivolgono a un programma metadonico, ad esclusione dei piu' giovani che hanno tempi piu' lunghi. Ma lo studio fotografa anche un altro aspetto: solo pochi tossicodipendenti ce la fanno a smettere; due terzi delle persone che hanno portato a termine il programma, ne iniziano uno nuovo entro i successivi dieci anni. La bassa quota dei "disintossicati", cosi' come le migliori condizioni di vita dei tossicodipendenti, spiegano perche' il numero degli eroinomani sia poco diminuito negli anni: solo il quattro per cento l'anno. Infatti, nel 1996 a Zurigo si contavano 7.100 consumatori d'eroina, nel 2005 erano 6.200. I due autori ritengono che la medicalizzazione del consumo di eroina abbia prodotto un'immagine completamente diversa della droga tra i giovani, ossia non piu' un atto di ribellione, ma una malattia da curare. Insomma, un'immagine da perdenti, per cui l'eroina risulterebbe meno seducente.
-Cio' che e' plausibile, non dev'essere per forza corretto, ed infatti tre ricercatori britannici giudicano criticamente quest'ipotesi, e ribattono che, per motivi metodologici, le valutazioni fatte sulla frequenza della dipendenza da eroina non sono certe. Ne' sono convinti che il calo degli eroinomani dipenda dalla strategia politica adottata in Svizzera; altri fattori potrebbero aver giocato un ruolo. Che dire? Forse ci sara' sempre un modo -per i favorevoli come per i contrari a una politica liberale sulle droghe- di dimostrare il proprio punto di vista "scientifico".
 
 
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