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Svizzera. Legami di droga per calmare i manifestanti neri nel Sudafrica dell'Apartheid
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22 marzo 2002 20:32
 
E' in corso un'inchiesta amministrativa presso il Dipartimento federale della Difesa svizzera in relazione al caso Regli, l'ex-capo dei servizi segreti elvetici, sospettato di aver soppresso documenti importanti e di aver acquistato dalla Russia droga e armi destinate al Sudafrica.
Al centro della vicenda figurano i presunti contatti tra Peter Regli e Wouter Basson, soprannominato dottor morte, un medico al servizio dell'ex-regime dell'Apartheid, accusato di aver sperimentato armi chimiche e batteriologiche allo scopo di reprimere gli oppositori.
Lo stesso Basson -gia' processato in Sudafrica per una sessantina di crimini- aveva affermato l'anno scorso che i servizi segreti sudafricani, insieme a quelli svizzeri, avevano negoziato con la Russia l'acquisto di 500 chili di Mandrax (*), che doveva essere utilizzato per calmare i manifestanti di colore. Gia' alcuni decenni prima, il Governo bianco sudafricano aveva ottenuto simpatie e sostegni da parte degli ambienti finanziari ed economici svizzeri, interesse comune -quindi- sedare le rimostranze dei neri.
Dallo scorso novembre, inoltre, proprio sulle attivita' dei servizi segreti svizzeri in Sudafrica, e' in corso un esame da parte della delegazione delle commissioni della gestione delle Camere.

(*) Farmaco sedativo dalle potenzialita' ipnotiche capace di inibire il sistema nervoso centrale. Prescritto come sonnifero negli anni '960-'70 e' illegale in Sudafrica. La polvere di mandrax e' fumata in pipe o "colli di bottiglia".
 
 
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