Con 96 voti contro 89 e 4 astenuti, il Consiglio nazionale ha rifiutato di entrare in materia sul progetto di depenalizzare il consumo di canapa, che ha profondamente diviso la Camera. UDC, liberali, evangelici e gran parte del PPD, accompagnati da qualche radicale, si sono pronunciati contro l'entrata in materia sulla revisione della legge sugli stupefacenti, sostenuta invece dallo schieramento rosso-verde e da una maggioranza di radicali. Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin non e' riuscito a convincere una maggioranza del Nazionale a entrare in materia.
Il dibattito c'e' stato essenzialmente ieri fino alle 17.30, quando e' stato interrrotto da una mozione d'ordine di John Dupraz (PLR/GE).
In due ore e mezzo di discussioni, oppositori e fautori della depenalizzazione della canapa si sono dati battaglia. "La nuova legge non lancia un messaggio chiaro ai giovani dicendo che lo spinello e' autorizzato, ma e' dannoso per la salute", ha affermato il vodese Claude Ruey a nome del gruppo liberale. "Occorre incentivare l'astinenza".
"Aiutiamo i consumatori piuttosto di punirli", hanno risposto i fautori di una politica della droga incentrata sulla prevenzione. Attualmente, la legge porta a una situazione "schizofrenica", ha spiegato Cécile Bühlmann a nome dei Verdi. "I giovani fumatori di spinelli non hanno affatto l'impressione di commettere un reato, dato che a volte sono puniti e altre volte no", ha deplorato.
"Si tratta di dire si' o no all'uso della droga. Il discorso e' tutto qui", ha sottolineato Flavio Maspoli (gia' Lega/TI). Vogliamo che la nostra societa' diventi schiava della canapa? Allora mettiamoci tutti allegramente a fumare e a divertirci tutti insieme. "Molti si chiederanno da che pulpito arrivano tali osservazioni ma io non credo che sia questo il progresso".
Il dibattito nei mesi passati era stato molto sostenuto.