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Spagna. Distribuzione gratuita di siringhe sterili in carcere
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Notizia 
5 dicembre 2001 13:46
 
Da gennaio prossimo nelle 69 carceri spagnole amministrate dallo Stato verranno fornite siringhe sterili ai detenuti che ne faranno richiesta. La decisione presa dalla Direzione generale degli Istituti Penitenziari del ministero dell'Interno va nella direzione di combattere Aids e Epatite C, malattie di cui sono affetti rispettivamente il 16 e il 46% dei detenuti.
In pratica il programma si realizzera' cosi': il detenuto si rivolgera' al medico dell'infermeria del carcere e, 'in via confidenziale', dopo aver spiegato di essere tossicodipendente chiedera' una siringa, che verra' fornita dal medico dopo averlo informato dei problemi e dei rischi che comporta iniettarsi la droga direttamente per via endovenosa.
Quando verranno effettuate delle perquisizioni e i detenuti avranno addosso le siringhe, saranno obbligati a comunicarlo agli agenti penitenziari per evitare che avvengano degli incidenti, cosi' come la scatola con la siringa dovra' stare in una posizione visibile dentro la cella e una volta usata dovra' essere riconsegnata in infermeria per averne una nuova.
Il programma ha avuto una sperimentazione pilota nel carcere di Básauri durata 4 anni, che ha dimostrato come la distribuzione di siringhe sterili non ha incrementato l'uso di eroina tra la popolazione carceraria, cosi' come gli aghi non sono stati utilizzati come armi improprie ne' contro gli agenti, ne' contro gli altri detenuti. Dopo Básauri sono stati altri dieci i penitenziari che hanno introdotto questo programma. Una voce di protesta si e' levata da parte del sindacato degli agenti Ugt (Unione Generale dei Lavoratori), che ha chiesto delle vere e proprie 'narcosalas' per i detenuti, in modo da evitare che le siringhe rimangano in possesso dei detenuti, il che comunque potrebbe comportare un pericolo per chi lavora all'interno del carcere.
Dei 162 detenuti morti nei penitenziari spagnoli nel 1999, 50 sono per Aids, il 30,8% del totale dei decessi. Questi dati forniti da un'indagine della Direzione Generale degli Istituti Penitenziari, non includono quelli delle carceri catalane con i suoi 6.192 detenuti. I tossicodipendenti oggi nei penitenziari spagnoli sono circa il 50% della popolazione carceraria.
"Ridurre il danno" e' la parola d'ordine che accompagna il progetto, e il portavoce degli Istituti infatti ribadisce che non e' loro compito lottare contro la tossicodipendenza ma ridurre la 'proliferazione' delle malattie da contagio all'interno delle carceri, facendo si' che circolino siringhe sterili e pulite e non usate e infettate. Il rischio che si possa produrre un mercato di siringhe all'interno delle strutture e' stato valutato come remoto, infatti basta chiederle, e gratuitamente vengono fornite dall'infermeria. Il fatto che all'interno del carcere sia proibito fare uso di droga "e' un aspetto nel quale noi non entriamo" ha ribadito il portavoce "il nostro e' un programma strettamente sanitario".
 
 
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