In una riunione del ministero degli Interni, lo stesso ministro Boris Gryzlov, ha rilevato la sua insoddisfazione per l'attivita' contro i crimini in relazione al traffico di droghe. Gli addetti hanno sequestrato 60 tonnellate di stupefacienti riuscendo a prevenire 250 mila crimini, ma sono pochi gli spacciatori finiti in carcere, e i baroni della droga continuano indefessi la loro attivita'. Secondo il ministro Gryzlov occorrerebbe una maggiore attivita' degli investigatori e una maggiore cooperazione tra i vari uffici territoriali all'interno della Russia.
Nello stesso incontro, anche il presidente della Russia, Vladimir Putin, e' intervenuto in materia: la Russia e' divenuta l'obiettivo di un reale attacco da parte del business internazionale della droga, per cui la lotta contro questo fenomeno e' una questione di vera e propria sopravvivenza della nazione. Secondo il presidente Putin, occorre rafforzare il corpo delle leggi dando una maggiore attenzione alla lotta contro gli affari della droga illegale. In proposito il presidente ha sottolineato la necessita' di uno speciale servizio federale, la cui istituzione deve essere oggetto di un confronto da avviare subito. La Russia -ha concluso Putin- deve lavorare consistentemente per eliminare le infrastrutture dell'economia nera che si basano sul business della droga.