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Peru'. Quando Washington usava il narcotrafficante Montesinos contro il narcotraffico
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24 gennaio 2002 20:25
 
Sono 41 i documenti che gli Usa hanno fornito alle autorita' peruviane, il fascicolo e' stato chiamato "Peru', nell'occhio del ciclone". Tra il 1989 e il 1990 trecento persone sospette di terrorismo sarebbero state eliminate dagli squadroni della morte, gruppi di autodifesa organizzati dall'Esercito. Operazioni antiterroriste portate avanti dal Peru' durante le presidenze di Fernando Belaunde, Alan Garcia e Alberto Fujimori. Ma in questi documenti vengono svelate anche le atrocita' e la violazione dei diritti umani portate avanti dai guerriglieri di Sendero Luminoso e del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru.
L'ambasciatore Usa a Lima, John Hamilton, ha anche ammesso che il suo Paese si era trovato costretto a trattare con il capo dei servizi segreti dell'epoca (Sin), Vladimiro Montesinos, anche se sospettato di avere legami con il narcotraffico e con altri affari illeciti. La documentazione scottante, infatti, dimostra che il Governo Usa considerava Montesinos un valido alleato nella lotta alla droga, non dando peso e credibilita' alle innumerevoli denuncie che arrivavano dallo stesso Peru'. Tra i documenti si segnalano l'espulsione di Montesinos dall'esercito negli anni '970, perche' sospettato di avere rivenduto segreti militari agli Usa, nonche' il suo passato di avvocato dei narcotrafficanti. Ora gli Usa hanno levato il segreto di Stato al fascicolo e hanno inviato il tutto a Lima. La situazione emersa non e' certo edificante per nessun attore in causa, ma mentre Montesinos e' in carcere accusato di corruzione, traffico di armi, narcotraffico e violazione dei diritti umani, gli Usa proseguono nella lotta alla droga. Speriamo che questa volta si siano scelti interlocutori piu' affidabili.
 
 
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