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Messico. Rapporto Onu: piu' della meta' dei giudici e' corrotta dai narcotrafficanti
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9 aprile 2002 22:11
 
Oltre la meta' dei giudici messicani sono corrotti, secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Il rapporto, di 52 pagine, rivela che il fenomeno della corruzione "si sta espandendo in seno agli organismi giudiziari in seguito all'influenza dei narcotrafficanti". L'autore del rapporto, il relatore Onu per l'indipendenza di magistrati e avvocati, Dato Param Coomaraswamy, ha denunciato inoltre in una intervista alla stampa locale "l'alto tasso di impunita' che continua ad esistere in Messico". Il giurista delle Nazioni Unite si e' detto inoltre scettico sulla possibilita' che la magistratura messicana riesca a far luce sugli oltre 500 casi di scomparsa di oppositori politici durante la "guerra sporca" condotta dai governi succedutisi negli anni Settanta e primi anni Ottanta contro i movimenti politici dell'ultrasinistra.
Coomaraswamy ha detto che le Nazioni Unite "continueranno a monitorare" la magistratura messicana per accertare "quali raccomandazioni saranno recepite, e con quali risultati, e quali invece non saranno recepite, e per quale motivo".
Il rapporto, presentato nel corso dell'assemblea della Commissione per i diritti umani dell'Onu, indica che "tra il 50 ed il 70 per cento" dei magistrati messicani "sono corrotti".
Il relatore descrive inoltre l'ambiente della magistratura messicana "pieno di sospetto, sfiducia, e mancanza di fede nelle istituzioni in generale e nell'amministrazione della giustizia in particolare".
Il rapporto critica infine i risultati della riforma dell'ordinamento giudiziale del 1994 che avrebbe dovuto concedere ai magistrati maggiore indipendenza dal potere politico. "Gli effetti della riforma non si vedono da nessuna parte".
 
 
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