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Messico. Decapitato il Cartello di Tijuana
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Notizia 
10 marzo 2002 20:37
 
La cattura di Benjamin Arellano Felix, e la conferma della morte del fratello Ramon, sono le notizie con cui ieri il Messico ha assestato il colpo piu' duro al Cartello di Tjiuana, la principale organizzazione criminale del Paese, responsabile dell'ingresso negli Usa del 25% della cocaina presente nel mercato.
Benjamin Arellano, uno degli uomini piu' ricercati del mondo, e' stato arrestato nella mattinata di ieri in una casa nella citta' di Puebla, 80 km a sud est di Citta' del Messico, grazie ad una operazione dell'esercito. Nell'abitazione c'era un altare con la foto del fratello Ramon, ucciso in uno scontro con la Polizia lo scorso 10 febbraio. E la conferma che quel cadavere, su cui c'erano delle incertezze, sia proprio di Ramon, e' arrivata dal fratello.
Benjamin Arellano era considerato dalla Procura messicana come la mente dell'organizzazione, intelligente, disciplinato e con grandi doti di leader, aveva creato il Cartello piu' importante del narcotraffico nazionale. Un Cartello nato alla fine degli anni Ottanta, che aveva legami sia con i narcotrafficanti colombiani che peruviani, ma anche con le mafie russe, cinesi, giapponesi e italiane, e che prendeva il nome da Tijuana, citta' di frontiera con gli Usa. Una macchina quasi perfetta: iniziando con il contrabbando di sigarette per arrivare a portare 450 tonnellate di cocaina negli Usa, attualmente riciclava nel sistema finanziario sudamericano circa due milioni di dollari. Un'organizzazione violenta, a cui sono stati attribuiti almeno 500 omicidi, tra cui figura quello eccellente del cardinale di Guadalajara, Juan Jesus Posadas, nel 1993.
L'annuncio dell'arresto e' stato dato dal ministro della Difesa Nazionale, Gerardo Clemente Vega Garcia, e dal procuratore generale della Repubblica, Rafael Macedo de la Concha.
 
 
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