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Italia. Veneto e tossicodipendenze
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Notizia 
3 maggio 2002 19:57
 
Allarme in Veneto per i dati che riguardano le tossicodipendenze. Un 2001 tutto in crescita per i numeri riguardanti gli utenti in carico ai Sert, come rende noto l'assessore regionale alle Politiche Sociali, Antonio De Poli.
Alla fine dello scorso anno erano 20.772 le persone prese in carico dai servizi regionali di cui 13.123 soggetti tossicodipendenti (erano oltre 11.500 nel 1999) e il resto alcoldipendenti. 1.971 persone del totale seguono programmi residenziali o semiresidenziali, a medio o lungo termine, in ambito socio-riabilitativo e psicoterapico, presso 35 comunita' terapeutiche private del Veneto. Per quanto riguarda i tossicodipendenti sono: 11.175 uomini e 1.948 donne.
Nel 2001 nelle comunita' terapeutiche del Veneto sono stati trattati 2.531 tossicodipendenti (anche residenti fuori regione) con una permanenza inferiore ai sei mesi nel 60% dei casi. I costi di questa rete veneta dei servizi sono i seguenti: euro 20.360.250,41, di cui 15.493.796,97 per le comunita' terapeutiche e 4.866.543,44 per i progetti di intervento finanziati dal Fondo nazionale lotta alla droga.
Per quanto riguarda invece l'utenza tossicodipendente in carcere, l'assessore regionale ha fatto presente che, al termine del 2001, i detenuti tossicodipendenti erano 689, e rappresentavano una quota significativa (28,4%) della popolazione detenuta in Veneto. Il "sistema delle dipendenze" della Regione Veneto comprende: 21 dipartimenti per le dipendenze; 38 Sert, 35 comunita' terapeutiche private; 8 comunita' terapeutiche pubbliche; 822 gruppi di autoaiuto (nel settore dell'alcolismo); 65 associazioni di volontariato (30 in materia di alcol, 21 di droghe, 8 di Aids, 6 di carcere); 3 sezioni a custodia attenuata per detenuti tossicodipendenti (2 maschili e 1 femminile).
L'assessore spiega che "con l'azione costante e l'attivita' quotidiana di questo "sistema veneto", la Regione risponde ai bisogni d'intervento a carattere socio-riabilitativo, psicoterapico e farmacologico di un'utenza tossicodipendenze che continua a crescere costantemente e che, secondo le stime piu' attendibili, rappresenta circa la meta' della popolazione tossicodipendente complessiva, essendo cioe' quantificabile in circa il 50% il cosiddetto "numero oscuro" di persone dipendenti ma che non si rivolgono ai servizi. La sfida attuale e' rappresentata dalla necessità' di riorganizzare la rete dei servizi alla luce dell'evoluzione del fenomeno, che vede sia l'introduzione delle cosiddette 'nuove droghe', sia l'emergenza di nuove modalita' d'uso e d'abuso delle droghe e dal diffondersi di nuovi tipi di programmi di modalita' d'intervento assistenziale".
 
 
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