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Italia. Umbria: le preoccupazioni degli operatori dei Sert sulla politica del Governo
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Notizia 
6 dicembre 2001 19:56
 
"Ma ancora, a distanza di mesi dall'inizio di una guerra assurda contro i servizi pubblici per le tossicodipendenze, ci si domanda se i Sert servono, o se sia meglio scaricare certi impegni giornalieri alle Comunita' terapeutiche". Cosi' parla Amedeo Zupi, della segreteria regionale umbra della Cgil e portavoce degli operatori Sert della stessa regione.
Reduce da una manifestazione pubblica, Zupi ha aggiunto: "Il nostro intento e' quello di far capire a chi di dovere, che i servizi erofati dai Sert sono indispensabili per fronteggiare quotidianamente il problema delle tossicodipendenze. Cio' a discapito della posizione, tutta ideologica, del Governo sul fenomeno delle droghe, espressa di recente in un incontro presso la Comunita' di San Patrignano. Posizione che rischia di compromettere il lavoro degli stessi servizi pubblici che da oltre venti anni sono impegnati nella prevenzione e nella cura delle tossicodipendenze. Avviandone uno smantellamento. Alla fine rischieremmo di perdere un'esperienza ventennale e socialmente importante a favore di un amaro destino, visto che le Comunita' non sono cosi' radicate nei territori tanto da assolvere ai compiti dei Sert, ma soprattutto visto che i tossicodipendenti non possono essere costretti in maniera coatta ad entrare in centri di recupero. Cosi' facendo amplificheremo il dramma-droga in citta', disconoscendo ai Sert il lavoro svolto finora di cura, prevenzione e reinserimento".
 
 
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