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Italia. Risposte al ministro Sirchia: tra "visione miope" e "vivo apprezzamento"
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Notizia 
10 maggio 2002 20:41
 
"Una visione miope", "strumentale confusione tra l'uso di droghe e la liberalizzazione" e "atteggiamento di chiusura verso nuove terapie piu' efficaci contro il dolore". Ieri erano dirette al presidente della Regione Lazio, Francesco Storace e oggi al ministro della Salute, Girolamo Sirchia. L'argomento e' sempre quello della cannabis terapeutica, e anche l'autore e' sempre lo stesso, l'on. Paolo Cento, deputato dei Verdi.
Ma anche dall'altra parte della parte della barricata si ripete il cliche', con un po' piu' di fantasia dell'on. Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, che invece esprime "vivo apprezzamento" per le dichiarazioni del ministro della Salute. E prosegue "la posizione del ministro ha il valore di fare ancora una volta chiarezza, sgombrando il campo dagli equivoci e ristabilendo i termini reali della questione. E' necessario affermare con forza che hashish e marijuana non sono medicine, ma droghe pericolose". Per quanto riguarda il tema delle patologie che potrebbero essere curate con l'impiego della canapa indiana, il parlamentare sostiene che "siamo al folklore". Infatti, l'uso in terapia presenta alcune problematiche inerenti: 1) la composizione della cannabis, che essendo una miscela di sostanze diverse, presenta "una difficolta' nel valutare la quantita' di principio attivo che l'organismo riesce ad assorbire; 2) la via di somministrazione, poiche' "a seconda del modo muta la quantita' che entra nel circolo sanguigno".
Anche se lo stesso discorso si potrebbe, supponiamo, fare per altri farmaci assunti sotto forma di pasticche, inalazioni, iniezioni o supposte.
 
 
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