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Italia. Reazioni al Governo sulla giornata antidroga
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Notizia 
26 giugno 2002 21:15
 
Un discorso "interessante" e una "strategia nuova" secondo don Mazzi, l'intervento del vice premier Gianfranco Fini in occasione della Giornata Internazionale Antidroga, anche se, precisa, "siamo ancora alle parole, gesti profetici non li ho visti". Don Mazzi si e' detto innanzi tutto soddisfatto nel veder legato il concetto di repressione a quello di spaccio. "Pensavo -ha detto- che magari dietro alla repressione ci fosse qualche vecchia memoria del tipo droga uguale bastone oppure una pedata non fa male a nessuno. Ma cosi' non e' stato".
Di tenore diverso e' il commento che arriva dai Verdi. "Le politiche sulle tossicodipendenze non possono essere ridotte a slogan e semplificazioni che producono solo danni e ulteriori sofferenze ai tossicodipendenti e alle loro famiglie", dice Luana Zanella. "L'ossessione contro la modica quantita' che attanaglia la visione del governo non produrra' effetti benefici nelle politiche di contrasto alla droga".
Giuseppe Fioroni, responsabile Politiche delle Solidarieta' della Margherita, critica le scelte del Governo: "altro che l'impegno per le comunita' di recupero. Il recupero sara' proprio la prima voce a saltare quando sara' operativo il taglio ai finanziamenti della spesa sanitaria e sociale. Con quali soldi le Asl, le Regioni e i Comuni dovranno pagare questi servizi se gia' oggi tolgono i farmaci, mettono i ticket e ci invitano a rivolgerci alle assicurazioni per curarci? Ma anche qui la logica berlusconiana e' stringente: si recuperera' solo chi potra' pagare in proprio, solo chi e' figlio di papa". "Spiace poi osservare -prosegue Fioroni- che anche il vicepresidente Fini non riesca a uscire dalla logica del manganello contro i più deboli: evocare il Sessantotto, invocare repressione, auspicare pene piu' severe per la modica quantita' sono gli alibi dietro i quali questo governo deve ripararsi per non aver voluto combattere gli spacciatori e i trafficanti internazionali nelle sedi opportune. Oggi Fini e il governo si scagliano col bilancino contro i grammi della modica quantita': ma quando si tratto' di stanare i criminali veri la maggioranza si rifiuto' di approvare una mozione condivisa da gran parte del Parlamento poiche' -conclude Fioroni- avrebbe dovuto rimettere in discussione quanto approvato nella legge sulle rogatorie".
A rivendicare la mozione approvata a gennaio dal Parlamento ci pensa il capogruppo dell'Udc, Luca Volonte'. "Prendo spunto dalle parole del presidente Ciampi che ci invita a "riflettere sullo stato di attuazione delle politiche di contrasto alla droga" per ricordare che esiste dal mese di gennaio una nostra mozione sulla tossicodipendenza, approvata all'unanimita' dall'intero Parlamento, che ancora non e' stata attuata". "Una mozione -spiega- che impegna il governo ad agire con interventi mirati che porterebbero un sicuro contributo per la soluzione di questa piaga sociale. Conosco bene la sensibilita' di Berlusconi rispetto al "problema droga" che come ha dichiarato nel suo intervento "getta nella disperazione e nella sofferenza migliaia di famiglie"..."E' vero -conclude Volonte'- che, come dice don Mazzi, "tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare", ma potremmo anche dire che "tra il dire e il fare c'e' la nostra mozione". E' una questione di metodo, quello del "fare". Un metodo che lui conosce bene e che ci ha trasmesso con tutta la sua passione".
 
 
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