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Italia. Pedrizzi scomunica la Bindi
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Notizia 
6 novembre 2003 20:18
 
Dopo la notizia della presentazione della proposta di legge alternativa a quella del vicepremier Fini da parte di alcuni esponenti del centro-sinistra, dovevamo aspettarci il commento dell'immancabile senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia e vicepresidente della consulta etico-religiosa del partito, personaggio, per chi non lo sapesse, non proprio di vedute ampie ed illuminate sull'argomento, e non solo su questo.
Stavolta, pero', la situazione, anziche' trattare come al solito dei disastri della marijuana, tende piuttosto verso il tema religioso, in perfetta sintonia con la polemica (del mese, ormai) sul crocefisso.
"La sinistra radicaloide -dichiara infatti Pedrizzi- presenta una proposta di legge per la depenalizzazione completa del consumo di stupefacenti e tra i firmatari compare l'on. Rosy Bindi che dice di essere cattolica e di ispirare il proprio impegno politico al magistero e alla dottrina sociale della Chiesa. Il magistero e la dottrina sociale della Chiesa rifiutano ogni forma di normalizzazione, di accettazione, di giustificazione, di legittimazione della droga o di convivenza con essa", e conclude con "noi vogliamo, invece, riaffermare il principio che drogarsi non e' lecito e non e' un diritto".
Anche perche', conclude la nota di Pedrizzi, "vogliamo ribadire un principio fondamentale nell'ottica della prevenzione, perche' considerare lecito l'uso di stupefacenti, e quindi affermare di fatto il diritto a drogarsi, significa aggredire la persona umana nei suoi elementi costitutivi e favorire la narcosi sociale".
 
 
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