Con un comunicato, il presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo -Maurizio Turco- si e' espresso in merito alla saga di fine anno: l'arlaccheide. Le dichiarazioni fanno seguito a quanto pubblicato ieri sul quotidiano la Repubblica: "E' molto probabile che il quotidiano abbia ragione e il Direttore dell'ufficio Antidroga dell'Onu possa diventare un funzionario onusiano di lungo corso, di alto grado e di fiducia dei vertici dell'Onu." Se questo fosse lo stato delle cose, per Turco il profilo del candidato non celerebbe piu' alcun mistero: abbuiare la precedente direzione, dimenticare il passato e corroborare la macchina amministrativa si delineerebbero come requisiti essenziali alla nomina. Un passato da dimenticare non certo indolore: "Ad esempio non si deve impicciare di sapere che fine ha fatto il dossier denominato "Boat Project" redatto dall'Organo di controllo interno delle Nazioni Unite (Office of Internal Oversight Services, Oios)." La portata del dossier e' tale che da oltre sei mesi e' "secretato"; una domanda, banale quanto basta per rendere crittografica ogni mossa della Macchina Onu, e' posta dall'eurodeputato radicale come memento mori di un passato da ricordare: "Ma se le accuse sono cosi' gravi da secretare il dossier, non si capisce perche' Arlacchi non solo e' ancora al suo posto, ma gli è stata concessa una breve proroga, quanto basta per cancellare con un colpo di spugna il passato e le critiche dell'Oios."