No alla privatizzazione delle carceri, se questa fosse la direzione dell'accordo tra San Patrignano e il ministero della Giustizia. Ad esprimere questa contrarieta' e' il Sappe (Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria) per bocca del suo segretario Donato Capece, che chiede anche un incontro con il ministro della Giustizia Roberto Castelli e il responsabile della Comunita' di San Patrignano Andrea Muccioli. "Intendiamo capire che cosa c'e' di concreto su questo argomento, che abbiamo visto lungamente dibattuto sugli organi di stampa, ma di cui non sappiamo nulla. Vogliamo sapere, ad esempio, quali compiti saranno affidati alle donne e agli uomini del Corpo della Polizia Penitenziaria, quale sara' il ruolo dei poliziotti penitenziari in un contesto lavorativo in cui saranno presenti diversi operatori professionali".
Anche dall'Osservatorio Permanente sulle carceri delle Marche arrivano accuse rivolte a quella che sara' la prima "Comunita' di Stato", "il primo penitenziario privato italiano". In una nota diffusa dall'Osservatorio e indirizzata alla Regione Marche si legge "invece di ricordare che devono essere le Asl a curare i detenuti tossicodipendenti, che i protocolli Asl-Penitenziari sono in ritardata applicazione e che i tossicodipendenti costituiscono ormai la meta' dell'intera popolazione carceraria, si rovescia tutto sulla paura per l'eccessivo permissivismo e sulla poca sicurezza personale dei cittadini".