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Italia. I ministri della Giustizia e della Salute sulle pene alternative al carcere per i tossicodipendenti
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28 dicembre 2001 10:10
 
Sull'affidare il carcere di Castelfranco in Emilia alla gestione della comunita' di San Patrignano e sulle pene alternative al carcere, intervengono anche il ministro della Giustizia e quello della Salute.
Roberto Castelli dice che "non si tratta di promuovere comunita' di Stato o di privatizzare le carceri, ma di studiare misure che puntino in primo luogo al recupero del detenuto, a suo vantaggio ma soprattutto a vantaggio della societa', con la diminuzione del rischio di recidive. Stiamo agendo su due filoni fondamentali, uno e' il lavoro dei detenuti visto da un lato come mezzo per poterli reinserire nella societa' e dall'altro come mezzo di risarcimento nei confronti della societa' stessa. Per quanto riguarda i tossicodipendenti, a fronte della politica fallimentare della sinistra, ho deciso, fin dall'estate scorsa, di sperimentare l'apertura di penitenziari con particolari regole. Del resto, ho parlato in piu' di un'occasione di istituire circuiti penitenziari alternativi. Non si tratta di buonismo, ma di buon senso: una persona recuperata e' un vantaggio per la societa'".
Il ministro Girolamo Sirchia, intervistato dal Corriere della Sera di oggi, sostiene anche lui che la strada giusta e' quella di pene alternative in comunita', che siano vigilate e consentano il controllo dei tossicodipendenti. "L'Onu ha ridotto l'offerta di stupefacenti, ma ha chiesto agli Stati di ridurre la richiesta. E questo in Italia non e' ancora accaduto". Alla specifica domanda sulle politiche di riduzione del danno in atto in Svizzera, dove di recente a Ginevra e' stato aperto un nuovo centro per l'auto-somministrazione di eroina, Girolamo Sirchia dice: "e' un esperimento molto interessante, da capire e da studiare. La logica, pero', non deve essere quella di cronicizzare, ma quella di recuperare. Si potrebbe studiare una forma transitoria di utilizzo di queste strutture, nella fase acuta della tossicodipendenza, che sia seguita da un'entrata in una comunita' di recupero. La riduzione del danno e' importante, ma rimane un rimedio minore nel quadro della lotta alla droga".
 
 
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