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Italia. Livia Turco e Rosi Bindi sulla riforma dei Sert
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28 giugno 2002 14:52
 
"Questo Governo che anche sulla droga ha scelto la strada dei proclami e dell'ideologia sta abbandonando le persone in carne ed ossa". A dichiararlo e' l'on. Livia Turco, ex ministro della Solidarieta' sociale, che oggi a San Macuto ha dato il via, insieme all'on. Rosy Bindi, ex ministro della Sanita', ad un tavolo tecnico di lavoro dell'Ulivo con gli operatori delle tossicodipendenze.
"La critica forte che rivolgiamo all'esecutivo su questo tema -ha detto Livia Turco- e' quella di aver bloccato tutto. Quanti fondi sono stati stanziati per la lotta alla droga? Quante risorse del fondo nazionale antidroga sono state destinate alle attivita' delle Asl?. L'unico atto concreto di questo Governo in materia di tossicodipendenza e' il decreto che riforma i Servizi pubblici (Sert), un provvedimento orientato dall'ideologia che ci porta indietro con gravi danni per le famiglie e i tossicodipendenti". Il decreto di Sirchia "contrappone i Sert alle comunita' che invece da tempo lavorano insieme in una rete integrata di servizi. Punto dolente del provvedimento poi e' l'equiparare, per le comunita' e il privato sociale, l'autorizzazione all'accreditamento (che lega i finanziamenti alla garanzia di standard di qualita' nei servizi), lasciando carta bianca a chiunque si inventi un servizio per tossicodipendenti. Preso dalla furia idoleogica il Governo annuncia interventi legislativi repressivi dimenticando politiche vere di attenzione ai giovani e interventi contro le nuove droghe". Dunque, contro la "non politica del Governo" in materia di droga Livia Turco annuncia una conferenza nazionale degli operatori delle tossicodipendenze, organizzata dall'Ulivo in autunno, per costruire -dice- una sede dove affrontare e discutere problemi concreti.
"Un provvedimento misero, scritto male, ideologico e propagandistico, che denota analfabetismo giuridico". Cosi' l'on. Rosi Bindi, ex ministro della Sanita', giudica il decreto del ministro Sirchia. Il provvedimento "crea confusione in un settore cosi' delicato come quello della tossicodipendenza equiparando l'autorizzazione all'accreditamento per le comunita' e il privato sociale e rischia di innescare conflitti tra i diversi soggetti che combattono la lotta alla droga: servizi pubblici e comunita'". Bindi giudica anche "molto grave che si autorizzino a decretare lo stato di tossicodipendenza semplici associazioni di famiglie senza nessun contatto con i medici del servizio pubblico". Il provvedimento, inoltre, conterrebbe un "forte rischio di psichiatrizzazione della tossicodipendenza". "Chiederemo al ministro Sirchia -annuncia la parlamentare a margine del convegno dell'Ulivo con gli operatori delle tossicodipendenze- di venire a spiegare gli obiettivi di questo decreto in commissione alla Camera perche', cosi' com'e' scritto, fa capire solo che e' stato voluto per accontentare qualcuno".
 
 
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