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Italia. Ferrero presenta linee guida per modificare legge sulle tossicodipendenze
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Notizia 
8 febbraio 2007 18:55
 
Il consumo personale di sostanze stupefacenti "continuera' a rimanere un illecito, ma dara' luogo a sanzioni, solo qualora comporti azioni irresponsabili o pericolose verso terzi". Lo annuncia il ministro della Solidarita' sociale, Paolo Ferrero, illustrando, durante un'audizione alla commissione Sanita' del Senato, le linee guida della legge sulle tossicodipendenze, che sostituira' la Fini-Giovanardi.
Il sistema delle sanzioni amministrative per l'uso di sostanze illecite, spiega Ferrero durante l'audizione in commissione Sanita' al Senato, "si e' rivelato scarsamente efficace dal punto di vista della riduzione della domanda". Anzi, "semmai ha aggravato la situazione di marginalita'" del tossicodipendente. Per questo, con la nuova legge, pur rimanendo il consumo personale un illecito, sara' sanzionato solo se comportera' azioni "irresponsabili o pericolose verso terzi".
Il ministro cita, ad esempio, la guida in stato di alterazione, il consumo di droga per via endovenosa in un luogo pubblico, l'abbandono di siringhe incustodite, il coinvolgimento attivo di minori nel consumo. In questi casi, ha detto Ferrero, la nuova normativa prevedera' "un continuum di sanzioni, che vanno dalle multe alla perdita di punti della patente, al ritiro e cosi' via". Pene piu' pesanti, invece, nel caso di "lesioni colpose" a terzi, causate da guida in stato di alterazione.
"Le attuali sanzioni sono troppo basse". Per i minori, ci sara' "l'obbligo di segnalazione ai servizi e ai genitori, affinche' vengano responsabilizzati".
Sempre per quanto riguarda il consumo personale, la nuova normativa sulle tossicodipendenze eliminera' "la dose massima consentita, restituendo al giudice la discrezionalita' di decidere caso per caso" e ripristinera' "la divisione in tabelle per le sostanze".
In relazione alle pene, verra' previsto "un ampliamento di quelle alternative al carcere attraverso la sospensione del processo e il periodo di prova" ed un riequilibrio del sistema delle pene, prendendo a riferimento le medie Ue, "in modo da distinguere il piccolo spacciatore-consumatore dalle grandi organizzazioni mafiose di spaccio".

OPPIO AFGANO PER FARE MORFINA ANTI-DOLORE - "L'ipotesi a cui stiamo lavorando con il ministero degli Esteri e' l'acquisto alla fonte dell'oppio afgano da parte dell'Organizzazione mondiale di sanita' (Oms) per fare morfina da utilizzare per le terapie anti-dolore", ha continuato Ferrero.
"Questa operazione chiuderebbe uno dei due principali canali di offerta di sostanze stupefacenti".

SOLO SERVIZIO PUBBLICO CERTIFICHI DIPENDENZA
- Il ministro Ferrero ha sottolineato che la certificazione dello stato di tossicodipendenza "deve essere prerogativa esclusiva del servizio pubblico", aggiungendo che "bisogna regolamentare meglio il rapporto tra pubblico e privato sociale".
Quanto alle modalita' di "cura e riabilitazione", "bisogna mettere a regime progetti sperimentati da anni nei servizi". Per il ministro non occorre creare strutture ad hoc: "Meglio studiare modalita' diverse per i servizi gia' esistenti", e fissare "criteri generali in cui i programmi di sperimentazione siano basati sulle evidenze scientifiche e di efficacia verificata".

DATI DIMOSTRANO INEFFICACIA SANZIONI  Le sanzioni, in 17 anni di applicazione, si sono rivelate inefficaci come deterrente rispetto ai consumi: lo rivelano gli ultimi dati, forniti dal Cnr che ha effettuato una ricerca per conto del Ministero della solidarieta' sociale.
Dati che evidenziano come le sanzioni si sono dimostrate anche irrilevanti come strumento efficace per l'invio ai Sert dei consumatori, se si considera il rapporto tra le segnalazioni effettuate e la stima dei consumi.
Per possesso di cannabis, infatti, la ricerca del Cnr dice che nel 2005 e' stato segnalato appena l'1,2% del totale dei soggetti che si stima facciano uso della sostanza (2% nella fascia 15-24 anni; 1% nella fascia 25-34; 0,6% nella fascia 35-44; 0,4 nella fascia 45-54; 0,1% nella fascia con piu' di 55 anni).
Per possesso di cocaina, viene segnalato nel 2005 lo 0,8% del totale dei soggetti che si stima facciano uso di questa sostanza (0,9% nella fascia 15-24 anni; 0,9% nella fascia 25-34; 0,9% nella fascia 35-44; 0,5 nella fascia 45-54; 0,1% nella fascia oltre 55 anni).
Per possesso di eroina, infine, viene segnalato nel 2005 il 4% del totale dei soggetti che si stima facciano uso della sostanza (3% nella fascia 15-24 anni; 7% nella fascia 25-34; 4% nella fascia 35-44; 0,1% nella fascia 45-54; 0,1% nella fascia oltre i 55 anni).

COMMENTI

"Abrogazione della legge Fini-Giovanardi. Questo c'e' scritto nel programma dell'Unione a pagina 187. E questo deve essere fatto". Lo afferma Francesco Mosca, segretario nazionale della Federazione dei Giovani socialisti dopo l'audizione di Ferrero.
"I dati dimostrano che l'attuale legge proibizionista ha fallito si deve riscrivere una legge sulla droga con un forte impostazione antiproibizionista, legalizzando le droghe leggere e avviando un incisiva politica di riduzione del danno".

"La relazione del ministro è stata completa, pacata ed ha trovato condivisione sia nel centro destra che nel centro sinistra. C'è una condivisione delle forze politiche su un problema che tutti abbiamo a cuore, particolarmente quando si tratta dei giovani, delle generazioni del nostro futuro, del futuro del nostro Paese". Lo ha detto il presidente della commissione Sanita di Palazzo Madama, Ignazio Marino. "Io credo che la presentazione fatta oggi dal ministro vada proprio in questa direzione che è quella del recupero dei giovani ma soprattutto quella di prevenire con un'educazione degli stili di vita, in modo da evitare il circuito della droga che spaventa ovviamente tutti".

"Il ministro dell'anti-Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, conferma l'intenzione di fare strame della legge Fini anti-droga (non anti-drogato) e anti-spaccio, che ha già dimostrato di funzionare e di produrre risultati positivi e incoraggianti (fra i quali proprio la decarcerizzazione invocata da Ferrero, altro che aumento delle denunce), e di tornare ad una politica pro-droga (non pro-drogato) e pro-spaccio". Lo sostiene l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. "Per quanto ci riguarda, ci opporremo fermamente, in Parlamento e nel Paese, al tentativo di controriforma di Ferrero: non consentiremo che l'Italia, su questo fronte delicatissimo, nel quale è in gioco il futuro stesso delle giovani generazioni, venga riportata drammaticamente indietro. Lo Stato deve punire severamente i mercanti di morte e non può essere agnostico, non può essere indifferente, non può essere neutrale rispetto all'uso della droga; non può non esprimere un giudizio di valore sul consumo di sostanze stupefacenti, che è un male che fa del male a se stessi, alla comunità e alla società. E ai cattolici dell'Unione, ai cosiddetti teodem, che dovrebbero rifarsi al magistero e alla dottrina sociale della Chiesa, diciamo: fermiamo insieme Ferrero".

Alfredo Mantovano di AN sottolinea che per il ministro della Solidarieta' sociale Ferrero la sanzione al comportamento di chi, assumendo droga, rischia di fare male a terzi deve scattare solo quando le lesioni si producono concretamente. "Se valesse l'identico principio a proposito dell'ambiente o dei luoghi di lavoro - dice Matovano - bisognerebbe attendere i disastri ecologici o le "morti bianche" per applicare le sanzioni, dovendosi invece fermare se "ci si limita" a realizzare discariche abusive o a non dotare i cantieri di misure di sicurezza. Nelle parole di Ferrero e' incerto il confine fra l'ignoranza e l'irresponsabilita'. Come fa il ministro a ignorare che gia' adesso chi guida un veicolo dopo essersi "fatto" va incontro al ritiro della patente (altro che perdita di punti!)? Come fa il ministro a distruggere la legge italiana sugli stupefacenti, essendo consapevole che la droga fa male non soltanto a chi la usa, ma anche a terzi incolpevoli?

"Abbassare la guardia sul fronte della droga, come di fatto propone il governo attraverso il ministro Ferrero, appare una scelta irresponsabile. Bisogna contrastare lo spaccio, evitare ogni forma esplicita o surrettizia di legalizzazione, evitare di mandare messaggi profondamente sbagliati, come detto recentemente con il raddoppio della quantita' di cannabis e marijuana che si puo' possedere senza correre il rischio di sanzioni penali". Lo scrive Maurizio Gasparri (Alleanza nazionale), secondo cui "le proposte del governo vanno respinte al mittente ed attendiamo su questo tema atteggiamenti coerenti da tanti che anche tra le file del centrosinistra dicono di richiamarsi ad una politica di valori".
"Tutelare la vita e combattere la droga e' una scelta prioritaria- osserva- e difenderemo la legge Fini-Giovanardi con determinazione, nel Parlamento e nel Paese. E chiediamo al governo- conclude Gasparri- invece di avventurarsi su strade pericolose, di applicare questa legge soprattutto nelle parti riguardanti la prevenzione nell'uso della droga e il sostegno alle comunita' terapeutiche".

"E' quanto mai positiva l'ipotesi di revisione della Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze, illustrata oggi in Senato dal ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero. Va apprezzato il forte accento posto dal ministro sulla prevenzione, capitolo del tutto assente invece nella legge del centrodestra", dichiara la senatrice dell'Ulivo Fiorenza Bassoli, responsabile Welfare dei Democratici di Sinistra. "Il ministro - prosegue la Bassoli - ha ben chiarito che il consumo di droghe resta un comportamento illecito ma viene giustamente affidato al giudice il compito di valutare le reali responsabilità penali della persona".
"L'intreccio e la sovrapposizione tra consumo e spaccio sono così spesso così forti da rendere difficoltosa, in molti casi, una distinzione delle effettive responsabilità del singolo. In questo senso, e il progetto del ministro va nella giusta direzione, le tabelle non bastano. La detenzione di un certo quantitativo di sostanza non è di per sè sufficiente per capire se si è di fronte a uno spacciatore". "Personalmente, tuttavia, sono fortemente impressionata dai risultati della relazione del ministro Ferrero, così come dal recente allarme lanciato dal ministro Amato. Sono convinta che occorra lanciare un messaggio chiaro ai giovani sulla pericolosità di tutte le droghe, non ultima la cocaina, ma anche sull'abuso di superalcolici. Su questo terreno dobbiamo impegnarci con serietà e non mancheremo di dare il nostro contributo in questa direzione e per un buon testo quando il progetto del ministro Ferrero sarà depositato in Parlamento".

'Prendo atto positivamente delle indicazioni date oggi dal ministro Paolo Ferrero circa le linee guida sulle tossicodipendenze, se il ddl del governo resta cosi' va bene': Franco Corleone, che da una settimana digiuna per chiedere la calendarizzazione della pdl Boato sulla droga, commenta cosi' le dichiarazioni del ministro della solidarieta' in commissione sanita' del Senato.
'La proposta Boato alla Camera e Russo Spena al Senato - aggiunge l'ex sottosegretario - si muovono sulla linea tracciata da Ferrero. Percio' insisto col digiuno per la richiesta di calendarizzazione della pdl Boato, per la quale ho gia' chiesto un incontro al presidente della Camera Bertinotti. Penso che quando il ddl del governo verra' presentato alla Camera sara' abbinato alla proposta Boato'.

"Dopo un anno abbiamo finalmente una proposta concreta da parte del governo. A grandi linee la approviamo in molte parti ma riteniamo che vada confrontata e rivista insieme agli operatori del sistema". Interviene cosi' Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca) dopo l'audizione in commissione Sanita' del Senato del ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, sulla nuova normativa per le tossicodipendenze.
"Una serie di operatori del pubblico e del privato, compreso me in questo momento- aggiunge De Facci- stanno facendo lo sciopero della fame a catena proprio per chiedere la presentazione di una proposta di legge. Ora le proposte ci sono, ma ancora e' poco presente una revisione profonda del servizio".
Se infatti, spiega De Facci, "dal punto di vista penale e legislativo occorre intervenire" e' altrettanto urgente "affrontare la grossa crisi" dei servizi pubblici e privati sulle tossicodipendenze.
"Chiediamo subito- dice De Facci- un tavolo di confronto con la societa' civile per la delicatezza del tema".
In merito agli interventi di educazione, sottolinea il rappresentante del Cnca, "serve una revisione profonda della crisi delle comunita' terapeutiche, ferme a vent'anni fa".
E ricorda che "una comunita' terapeutica gode della meta' di qualsiasi retta sociale: 45 euro in media, a fronte dei 100 e 110 della comunita' psichiatrica a media protezione, o di quella per minori, che e' di circa 100 euro. Il problema della legge e' si' penale- conclude De Facci- ma anche economico, e di pianificazione del servizio".

"Temevamo che succedesse qualcosa di peggio, ma questa mi pare sia una buona mediazione". E' quanto afferma Don Mazzi, presidente della Fondazione Exodus, in merito alle proposte formulate dal ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero per la riforma della legge Fini-Giovanardi.
"Sono d'accordo e molto interessato alle proposte- prosegue Don Mazzi- soprattutto mi convince il fatto di non infierire sulle pene e l'eliminazione della dose massima consentita restituendo la discrezionalita' del giudice. Questo significa che i giudici possono inquadrare ogni caso senza pregiudizi ideologici". Ma Don Mazzi esprime la sua condivisione anche a proposito delle sanzioni per il consumo personale, che comporti azioni irresponsabili o pericolose verso terzi. Bene anche la proposta di ampliamento delle pene alternative al carcere: "Sono d'accordo- sostiene il sacerdote- sono per il 'decarcerizzare'".
Qualche perplessita' il fondatore di Exodus la esprime sul fatto che la certificazione dello stato di tossicodipendenza debba essere prerogativa esclusiva del servizio pubblico.
"Sarei d'accordo se il servizio pubblico fosse disponibile 24 ore su 24- conclude Don Mazzi- ma bisogna collaborare di piu' tra pubblico e privato. Non e' il caso, in ogni caso, di fare la guerra su questo punto".

'E' un segnale molto positivo l'impegno del ministro Ferrero a presentare nel breve volgere di poche settimane un testo di riforma della legge sulle droghe, sollecitando cosi' il Governo a procedere coerentemente verso l'attuazione del proprio programma'. Lo afferma Susanna Ronconi, presidente dell'associazione 'Forum droghe', la cui partecipazione alla consulta nazionale per le tossicodipendenze ha suscitato le polemiche della Cdl, per il suo passato di ex brigatista.
Sui contenuti delle linee guida, Ronconi aspetta di prendere visione del testo, ma gia' alcuni aspetti, spiega, 'sembrano condivisibili: il ripristino della differenziazione tra sostanze, l'abolizione della dose media fissata per legge, il contenimento del ricorso alla sanzione anche amministrativa, l'ampliamento delle alternative al carcere, la distinzione tra piccolo e grande spaccio, il ritorno al pubblico di alcune competenze e l'accenno all'apertura a politiche di riduzione del danno, nel solco delle linee guida europee'. 'Cio' che ora auspichiamo - aggiunge - e' che queste linee programmatiche non trovino, nel governo, impasse ostative che ne ritardino l'urgente approvazione. E' importante che, comunque, nel frattempo - conclude - il Parlamento prosegua nel suo lavoro e passi a calendarizzare le proposte di legge gia' da tempo presentate'.

'Leggendo le linee guida esposte al Senato dal ministro Ferrero viene spontanea una domanda. Nella sua lunga consuetudine di ascolto dei problemi sociali, il ministro ha mai conosciuto anche un solo consumatore di droghe che, in virtu' della sua condizione, non abbia commesso 'azioni irresponsabili o pericolose verso terzi'?
L'interrogativo lo ha posto Andrea Muccioli, responsabile della Comunita' di San Patrignano.
'Lo sa il ministro che i comportamenti di chi si droga, per definizione, si ripercuotono sulla societa', la famiglia, gli amici, i compagni di scuola, eccetera? Una persona si droga per alterarsi, per essere altro da se stesso. Non avendo lucidita' ne' consapevolezza di se', puo' commettere azioni pericolose per se stesso e per gli altri, anche solo se cammina, attraversa la strada, guida - ha spiegato Muccioli -. A me, e credo anche a tutte le persone che si impegnano ogni giorno seriamente e, nel nostro caso, gratuitamente, contro la droga, non e' mai successo di conoscere un consumatore responsabile. Senno' la droga non sarebbe il dramma che e' '.
'Quanto poi alla sua innovativa idea di coinvolgere nella prevenzione ragazzi della stessa eta' degli studenti in qualita' di operatori, invito personalmente il ministro, domani 9 febbraio (ore 10.30) a Dolo (Venezia), dove si svolge una tappa della nostra campagna di prevenzione, con la partecipazione di 500 studenti - ha concluso -. E lo informo che da oltre cinque anni adolescenti o giovanissimi completamente recuperati dalla tossicodipendenza a San Patrignano girano tutte le province e scuole d'Italia e hanno incontrato oltre 500.000 ragazzi per parlare dei danni sociali e sanitari che le droghe provocano.
Tutto cio' nella totale indifferenza e, spesso, nell'aperta contestazione dei rappresentanti della parte politica cui Ferrero appartiene'.

'Siamo al delirio totale, che rigetta nel far west un dramma sociale che coinvolge migliaia di famiglie e che non ha prodotto ad alcun risultato, basti pensare alla reintroduzione della discrezionalita' dei giudici, che non essendo medici non hanno le competenze per poter esprimere un giudizio'. Cosi' Giorgia Meloni (An), vicepresidente della Camera, commenta le linee guida della nuova legge sulle tossicodipendenze indicate dal ministro Ferrero.
'Piu' che un dl dello Stato - aggiunge - questi provvedimenti risuonano come una legge ad hoc per quei centri sociali che Ferrero conosce bene e che abitualmente sono frequentati da quei piccoli spacciatori-consumatori che dice di voler tutelare. E' inutile dire al ministro che puo' iniziare ad alzarsi e guardare fuori dalla finestra, perche' - conclude - siamo gia' in piazza, con Azione Giovani e con un intero mondo di operatori del settore'.
 
 
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