"Caro Governo, non barare sulla droga". Si intitola cosi' una lettera aperta di don Mazzi a "Castelli, Fini, Giovanardi, Maroni, Moratti", che sara' pubblicata sul prossimo numero di Famiglia cristiana.
"State sottolineando con sempre piu' frequenza e in modo almeno esternamente preciso -scrive il sacerdote- l'urgenza della prevenzione. Finora solo a parole. Non e' piu' tempo di ipocrisie ideologiche. I nostri ragazzi 'crepano' sulle strade. Un Governo che pone al centro le politiche giovanili, come il vostro su questo tema non deve barare e nemmeno fermarsi alla creazione della Direzione antimafia. Nessuno nega l'importanza dell'aiuto ai disperati delle stazioni, dei masciapiedi, delle carceri. Ma, ribadisco, non si deve porre in secondo piano la prevenzione e l'educazione. Se svuoteremo le galere con progetti alternativi, se aiuteremo le comunita' terapeutiche sbloccando i malintesi sorti dalle sibilline interpretazioni dell'intesa Stato-Regioni, se chiariremo il dilemma pubblico-privato avremo risolto, con ritardi ingiustificati, solo parte della tragedia di ieri. E le tragedie di oggi?. Questo Governo deve soprattutto guardare avanti e affrontare le politiche giovanili a 360 gradi. Scuola, lavoro, tempo libero, famiglia sono il domani. Purtroppo e' sul 'domani' che siamo carenti e fortemente in ritardo. Incominciamo a dubitare, perfino, sulla vostra voglia di tradurre in fatti le chiacchiere di oggi".