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Italia. Chiamparino: l'antiproibizionismo non funziona, punire i consumatori
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Notizia 
8 maggio 2007 9:52
 
"Sono sempre stato antiproibizionista, ma oggi dico che è ora di cambiare: bisogna punire chi si droga".
Sergio Chiamparino, sindaco ds di Torino, chiede al Parlamento nuove norme per punire non solo chi spaccia ma anche chi consuma stupefacenti. Lo fa all'indomani della rapina mortale ai danni di un tabaccaio, avvenuta sabato sera, forse proprio ad opera di criminali che cercavano denaro per la droga.

Ma come punire chi si droga? "Obbligandolo a riparare il danno fatto -risponde il Sindaco in una intervista al 'Corriere della Sera'- perché chi consuma droga alimenta un mercato criminale che è all'origine di reati di ogni tipo, dai più banali ai più efferati, e un clima di insicurezza che la gente comune non sopporta più. Quindi, chi viene sorpreso a consumare dovrebbe dedicare alcuni giorni a rendersi utile, pulendo la città o lavorando nelle case di riposo, e sono solo due esempi".

Per il primo cittadino torinese, "qualcosa non funziona. Se drogarsi è consentito - afferma - perché non dovrebbe esserlo vendere la droga? La legge attuale è contraddittoria, il concetto di 'modica quantità' è ipocrita. Poi parli con i cittadini e ti accorgi che hanno paura, quella che si chiama 'insicurezza percepita'. E se non hanno paura quanto meno sono a disagio quando vedono lo spaccio e il consumo, che ormai sono ovunque".

COMMENTI

'Le carceri sono gia' sufficientemente piene per mandarci altre persone'. Cosi' il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, risponde al sindaco di Torino.
Barra, oltre ad essere presidente della Cri, e' anche fondatore e responsabile di Villa Maraini, che si occupa di assistenza alla tossicodipendenza.
E pensando ai giovani celebra oggi la giornata in cui si ricorda la nascita della Croce Rossa. Barra Barra ha infatti incontrato degli studenti di una scuola media con i quali ha parlato di Hiv, di droga, di sicurezza stradale. Lo ha fatto a Fiumicino, un comune della provincia di Roma, nel comitato locale della Cri. 'In questa giornata - ha detto Barra - ho voluto simbolicamente pensare ai giovani e ai comitati locali, la vera forza del movimento'. La Cri conta 600 comitati locali e 103 provinciali. Per i presidente, questi rappresentano 'l'occasione per le comunita' locali di organizzarsi e di essere utili ai vulnerabili. Sono il mezzo per far star meglio una comunita''.

"Chiamparino subisce l'effetto Sarkozy. La sinistra italiana ha capito, dopo la sconfitta in Francia, che il permessivismo e l'atteggiamento della Turco - di tolleranza e lassismo - verso la droga, non paga. In Italia come in Francia la gente vuole sicurezza, severita', controlli, una stretta sulla droga e la tutela della salute. La sinistra cambia strategia perche' ha capito che con quella attuale e' in caduta libera.
Quello di Chiamparino resta comunque un caso isolato privo di prospettive come dimostrano le reazioni integraliste della sinistra estrema".
Lo afferma in una nota Francesco Pionati, responsabile Comunicazione dell'Udc.

'E' evidente che quando si passa dalla demagogia all'amministrazione anche la sinistra si converte al sano pragmatismo in favore dei cittadini. Su Chiamparino, pero', si sono subito scatenati gli anatemi e la scomunica dell'estrema sinistra che innalza le bandiere dell'antiproibizionismo'. Lo afferma l'azzurra Iole Santelli. 'Anche su questo tema assistiamo alle immediate distinzioni, da un lato la sinistra comunista, dall'altro l'Italia dei Valori che cerca di differenziarsi e poi l'Ulivo, Unione o partito democratico che dir si voglia che, come al solito, cerca di destreggiarsi tra le diverse anime. Non e' piu' tollerabile l'ambiguita', serve una parola chiara del Ministro Turco', conclude.

"Meglio tardi che mai. Il sindaco Chiamparino apre un nuovo fronte a sinistra nella lotta contro la droga". Lo dichiara Antonio Tajani, capogruppo di Forza Italia all'Europarlamento, per il quale ora il ministro della Salute Livia Turco dovrebbe riflettere.
"Evidentemente - aggiunge - l'esperienza di sindaco, a contatto con la gente, gli ha fatto comprendere che le scelte della sua parte politica sono destinate al fallimento e non servono ad allontanare i giovani dalla droga, flagello sociale che si intreccia con quello sempre più diffuso della dipendenza da alcol. Il ministro della Salute Turco farebbe bene a meditare le parole di Chiamparino e ad aprire un dibattito nel centro sinistra sulla lotta alla tossicodipendenza ed al traffico di stupefacenti".

"Chiamparino ha ragione, bisogna pensare a qualche soluzione alternativa, soprattutto per i giovani, ma che sia veramente pedagogica. Pulire la citta' non serve, mettiamoli a contatto con la sofferenza". Giuseppe Raiola, presidente della Societa' italiana di medicina dell'adolescenza (Sima), concorda con Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino che oggi sul "Corriere della Sera" chiede interventi per punire chi consuma stupefacenti, obbligandolo a pulire ala citta' o a fornire assistenza agli anziani. "Qualcosa bisogna fare- prosegue Raiola- perche' le soluzioni che finora sono state adottate ci hanno portato a questa situazione".
Forse, dice il presidente Sima, "questi ragazzi potrebbero andare in centri di assistenza e recupero per giovani adolescenti", oppure, dice, "essere messi a contatto con la sofferenza". Servirebbe, secondo Raiola, "far loro vedere quali sono veramente i pericoli a cui vanno incontro e le conseguenze.
I ragazzi hanno bisogno di esempi". Dal punto di vista pedagogico, pulire la citta' "non serve- conclude Raiola- prendiamoli e portiamoli in luoghi di sofferenza, dove possano toccare con mano la differenza".

"L'intervista che ha rilasciato il sindaco Chiamparino e' confusa, alterna punti di pragmatismo con elementi prevalentemente emotivi". Francesco Piobbichi, responsabile del settore droghe del Partito di rifondazione comunista, reagisce cosi' alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Torino. "Spero pero'- aggiunge il parlamentare, responsabile per le politiche sociali del Prc- che questa confusione non rappresenti la posizione del nascente Partito democratico sulle droghe, anche perche' sembra dimenticare le cose scritte sul programma dell'Unione". Un conto, dice Piobbichi, infatti e' "punire chi si droga, che ritengo sbagliato, un conto invece e' punire chi, sotto l'effetto della droga commette un crimine, le due cose non sono uguali".
E sottolinea che "chi commette reati sotto l'effetto di sostanze va trattato come gli altri cittadini, ma chi assume sostanze illegali non puo' essere considerato come uno spacciatore, le forze dell'ordine devono concentrarsi sulla lotta al narcotraffico e non verso i consumatori, per loro serve la prevenzione".
Oltre a questo, aggiunge Piobbichi, "Chiamparino parla come se Torino fosse Amsterdam", cosa, dice, "che dal punto di vista delle reperibilita' delle sostanze puo' essere vero". Ma il sindaco, sottolinea, "dimentica che nella nostra nazione e' in vigore una delle leggi piu' repressive d'Europa che doveva, come affermavano i suoi estensori, combattere lo spaccio". Il responsabile droghe Prc si riferisce alla legge Fini-Giovanardi: "I risultati di quell'approccio e del suo fallimento sono oggi sotto gli occhi di tutti, e l'intervista di Chiamparino ne e' la conferma". Se il sindaco di Torino "vuol fare qualcosa di concreto" per la sua citta', suggerisce il parlamentare, "ascolti con attenzione il mondo degli operatori, renda ancora piu' stabili i servizi, e visiti l'esperienza di Zurigo, dove nel giro di pochi anni- conclude Piobbichi- si sono ridotti i reati e le tensioni sociali con i programmi di somministrazione sotto controllo medico dell'eroina".

"E' chiaro che Sergio Chiamparino sta studiando da Premier. Veltroni e' avvertito. La droga, ma anche la prostituzione, sono cavalli di battaglia del sindaco di Torino. La strategia e' quella di dire cose banali per rompere finti tabu". Cosi' Silvio Viale, membro della Direzione Nazionale della Rosa nel Pugno, commenta cosi' le parole del sindaco di Torino in un'intervista ad un quotidiano sul tema della droga "Capisco - prosegue l'esponente della Rosa nel Pugno - che Chiamparino sia stato suggestionato dall'esempio delle star americane che sono state condannate a fare lavori umili, ma non puo' dimenticare che, gia' oggi, il prefetto puo' affibiare sanzioni alternative (lavare le strade, assistere anziani o rivoltare i rifiuti) ai consumatori di droghe. Se non lo fa e' solo perche' la dimensione del fenomeno implicherebbe una enorme struttura organizzativa, poiche' l'alto numero dei segnalati e' solo la punta dell'iceberg di una fila potenzialmente illimitata". Secondo Viale "per affrontare la questione -droghe- occorrono politiche antiproibizioniste e di riduzione del danno, come si e' fatto per alcool e tabacco, che ne regolamentino la distribuzione ed il consumo. Del resto, nonostante una legislazione proibizionista, una politica sanitaria piu' permissiva sul metadone e sulle terapie sostitutive ha ridotto al minimo storico la mortalita', la moribilita' e la microcriminalita' dei tossicodipendenti da eroina, nonostante essi rappresentino la quasi totalita' degli utenti dei SERT, ma ha necessariamente creato plotoni di persone, non piu' giovani, che si spostano per la citta' alla ricerca degli spacciatori piu' disperati. Mentre lo spaccio tradizionale rimane uniformamente distribuito in tutti i quartieri". "Mi sembrava - conclude Viale - che Chiamparino avesse iniziato un ragionamento differenziato sulle droghe (non punibilita' per gli spinelli, stanze del buco per gli eroinomani incalliti) e che indicasse negli esperti una risorsa, per cui mi dispiacerebbe dovere constatare un cedimento a proclami che hanno caratterizzato la politica fallimentare seguita fino ad ora. Per studiare da Premier non basta stupire sui media rompendo finti tabu', ma occorrono proposte strutturali coraggiose sia per le droghe che per la prostituzione".

'Apprendiamo con un certo stupore da un'intervista al Corriere della Sera che il sindaco di Torino Sergio Chiamparino sarebbe improvvisamente diventato un cosi' convinto sostenitore della legalita' da chiedere punizioni per chi consuma droga. Ormai siamo al paradosso, visto che solo pochi mesi fa, lo stesso sindaco, proponeva l'esatto contrario'. Lo afferma Roberto Cota, vicepresidente dei deputati della Lega e segretario della Lega Nord Piemont. 'Vorrei davvero chiedere al sindaco - rincara Cota - ma a quale partito appartiene Livia Turco? Che posizione hanno i suoi alleati sull'argomento droga? Ma soprattutto, che cosa ha fatto lui in questi anni, in qualita' di sindaco, per portare avanti a Torino un'efficace lotta alla droga ed per promuovere una cultura della legalita'? Se questa citta' e' ormai un modello negativo, qualcuno ne sara' il responsabile'.
'Non capisco - conclude Cota - se Chiamparino stia inseguendo i fantasmi della sua cattiva coscienza oppure se stia mettendo in scena, per l'ennesima volta, la sceneggiata di chi riesce nel contempo a governare come maggioranza e farsi anche l'opposizione'.

"Non comprendo la necessita', a fronte dei dubbi, delle polemiche e degli interventi di autorevoli esponenti del mondo scientifico, di autorizzare da parte del ministero della Salute la commercializzazione del Ritalin". Lo dichiara, Francesco Caruso, deputato Prc della commissione Affari sociali Camera dei Deputati.
"Avevo gia' posto in commissione Affari sociali al ministro Turco- prosegue Caruso- la preoccupazione relativa alla legalizzazione e alla commercializzazione di questo psicofarmaco a base di metilfenidato, una sostanza psicoattiva che la commissione governativa britannica 'Science and Technology Committee' cataloga tra le venti droghe piu' pericolose e dannose, a fianco dell'Lsd e prima dell'Ecstasy".
Il governo, malgrado cio', ha scelto di immettere nel mercato questa sostanza. "Ritengo sbagliata e assurda questa scelta e non comprendo il motivo per il quale nel caso di una presunta iperattivita'/impulsivita' (Adhd) dovremmo drogare i nostri figli con il Ritalin, con quella cosiddetta 'pillola dell'obbedienza' che negli Stati Uniti fattura 2 miliardi di dollari l'anno alle multinazionali farmaceutiche, ma produce danni anche gravi negli adolescenti che ne fanno uso".
"Che si rischi di finire in galera per minime e innocue quantita' di hashish e' gia' di per se' un'assurdita'- dice il deputato Prc- che poi si pretenda contemporaneamente di legalizzare l'utilizzo di potenti psicofarmaci come il Ritalin, lo Strattera e il Prozac per bambini in eta' pediatrica, mi sembra veramente contradditorio e folle". Caruso ribadisce quindi la mia richiesta, gia' espressa in un interrogazione parlamentare di gennaio, di ritirare dal commercio questa sostanza e "porre un freno alla diffusione sempre piu' massiccia di psicofarmaci nel nostro paese, una diffusione che certamente fa' felici i manager delle multinazionali farmaceutiche, ma molto meno i genitori e i bambini che ne subiscono gli effetti collaterali e le complicazioni".

"Ha ragione Chiamparino nel proporre sanzioni anche per chi fa consumo di droga. Gli va riconosciuto il coraggio di non ricercare il facile consenso ma di fare politica avendo a cuore i problemi concreti della gente, dimostrando oltretutto quanto sia superato il fare politica perseverando in schematismi ideologici che non risolvono ma rimandando sine die la soluzione dei problemi". Lo ha dichiarato Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera. "E non vi e' dubbio- aggiunge Donadi- che il consumo della droga non puo' essere un fatto valutato dallo Stato come neutro, essendone evidente il forte disvalore sociale, per l'alta diffusione che registra tra i giovani e per la normalita' con cui questa pratica rischia sempre piu' di essere percepita".
L'Idv non propone sanzioni penali "ma sanzioni sociali, come proposto da Chiamparino, senz'altro si'". Se in America, Naomi Campbell e' stata mandata a pulire le strade di New York, dice Donadi, "non vediamo per quale ragione misure analoghe non possano essere prese anche per il commercialista brianzolo che pubblicamente e disinvoltamente fa uso di sostanze stupefacenti".
"La sicurezza, la legalita', come Italia dei Valori ripete da sempre, sono valori trasversali, che appartengono a tutti, senza distinzioni di schieramento, e ci auguriamo che la sinistra voglia cogliere quanto prima il segnale politico inviato dal sindaco di Torino" conclude il capogruppo di Idv.

"Un intervento molto puntuale, che parte da una citta' che ha grandissimi problemi. Ormai, i mix di droghe, e l'abuso di alcol ci obbligano a dire ai nostri ragazzi che non si puo' piu' scherzare con la vita". Don Antonio Mazzi, sacerdote, pedagogista e presidente della Fondazione Exodus interviene a proposito dell'intervista rilasciata dal primo cittadino del capoluogo piemontese al "Corriere della Sera", nella quale chiede norme per punire chi consuma stupefacenti. Per quanto riguarda il tipo di 'punizione', Don Mazzi e' d'accordo con Chiamparino che "occorra trasformarle in azioni socialmente utili. Bisogna evitare il carcere e lavorare in quel senso".
Secondo il sacerdote, "anche la distribuzione di test a Milano e' un modo poco efficace di affrontare il problema". Si riferisce all'iniziativa del sindaco Moratti, che nel capoluogo lombardo ha distribuito gratis alle famiglie di ragazzini tra i 13 e i 16 anni un kit per il test antidroga. "L'opportunita' che i genitori possano fare dei test per capire come stanno i figli devono essere private", dice Don Mazzi. "Sono due segnali diversi- sottolinea il fondatore di Exodus- ma che fanno capire a che punto e' arrivata la diffusione della droga nelle due citta'.
Qualche anno fa un sindaco come Chiamparino non avrebbe mai detto una cosa come quella di oggi, credo che abbia preso atto, come abbiamo fatto noi da tanto tempo, che la situazione e' diventata molto rischiosa".

"Il dietrofront del sindaco Chiamparino, e l'idea del comune di Milano di distribuire un kit anti-droga alle famiglie fanno inorridire". Lo afferma il vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera, Daniele Farina (Prc).
"L'idea di uno Stato che punisce i consumi individuali- spiega Farina- e che 'attrezza' le famiglie con mezzi inquisitori, come fossero caserme, fa compiere a questo Paese un gigantesco passo indietro sul tema dei diritti individuali e delle politiche antiproibizioniste". E si domanda: "Davvero un genitore ha bisogno di un kit per parlare con i figli? Possibile che il rapporto umano non basta a far capire se un figlio fa uso di droghe o meno?". Secondo Farina "il vento francese che viene dal Nord, evidentemente, raffredda gli animi e congela le idee, spingendo 'qualcuno' a cancellare anni di ricerche e progressi, sul tema delle droghe, per tornare al piu' antico e comodo oscurantismo". Aggiunge il parlamentare: "Chiamparino, il Comune di Milano e l'intero centrodestra dovrebbero interrogarsi sul perche', ad un anno dalla sua approvazione, la legge Fini-Giovanardi, ha portato ad una dilatazione dei consumi, ad un rafforzamento del narcotraffico e ad un aumento degli arresti".
Incrementare la guerra alla droga, prosegue il deputato di Rifondazione, "non aiuta a comprendere un fenomeno sempre piu' diffuso soprattutto tra i giovani. Alimenta piuttosto il distacco tra questi e una societa' che li etichetta come banditi". Estendere l'area di criminalizzazione della droga, conclude Farina, "significa condannare all'illegalita' milioni di persone, alimentando un giro criminale sempre piu' ricco e foraggiato dalle troppe leggi proibizioniste applicate nel mondo".

'Il fronte antiproibizionista si sgretola di fronte alla realta' dei fatti. Le dichiarazioni del sindaco Chiamparino evidenziano la difficolta' del centrosinistra nel perorare cause, qual e' quella dell'antiproibizionismo in materia di droghe, che cozzano inesorabilmente con la necessita' di arginare i fenomeni correlati alla diffusione delle sostanze stupefacenti'. Lo afferma l'esponente di Forza Italia, Antonio Martusciello.
'Non e' possibile contrastare efficacemente l'utilizzo di droghe e l'abuso di alcool -insiste- con l'atteggiamento tollerante promosso dalla legislazione dall'attuale governo; i cittadini, le famiglie, sanno quanto diverso debba essere l'atteggiamento del legislatore su questi temi, cosi' come aveva dimostrato di fare il governo Berlusconi'.

"Ho letto con un certo sconcerto, dopo anni di battaglie democratiche comuni per affermare, sul tema delle droghe, il principio 'educare e non punire', le parole di un sindaco che stimo, Sergio Chiamparino, dichiaratosi oggi favorevole alla penalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti". E' quanto afferma Carlo Leoni, esponente di Sinistra democratica secondo il quale "non è inseguendo parole d'ordine e obiettivi che abbiamo sempre chiaramente contrastato che si comunica ai cittadini quel senso di sicurezza di cui hanno bisogno".
A Leoni perciò queste "sembrano più improvvisazioni dettate dalla preoccupazione per il consenso, piuttosto che scelte attentamente meditate. Mi auguro che Chiamparino ci ripensi e ritorni sulle sue parole".

'Il sindaco di Torino vuole intervenire con piu' fermezza contro l'uso della droga? Meglio tardi che mai'. E' il commento di Guido Crosetto, coordinatore regionale di Forza Italia.
Crosetto, che ieri non ha partecipato al tavolo sulla sicurezza a Palazzo Civico, parla anche dell'ipotesi di una protesta, lanciata ieri dallo stesso Chiamparino, nel caso Roma e Milano abbiano risorse dal governo e Torino no.
'Sono anche compiaciuto - afferma Crosetto - dal fatto che Chiamparino abbia aderito alla mia idea di una manifestazione di popolo, per lanciare un forte messaggio di disagio contro la criminalita' da Torino e dal Piemonte. Dobbiamo lavorare per l'ordine e la legalita', si deve cercare una posizione piu' ferma per affrontare un fenomeno complesso che unisce droga, micro e macro criminalita', legata troppo spesso all'immigrazione'.
'Chiamparino - conclude Crosetto - spinga il suo coraggio piu' in la', perche' io vorrei che a marciare in quel corteo ci fossero rappresentanti di tutti i partiti e non solo una parte politica'.

"A San Patrignano lo ripetiamo dagli anni '90 che le politiche sulla tossicodipendenza sbagliate e pericolosi messaggi culturali ci avrebbero portati ad un disastro sociale". Cosi' Andrea Muccioli, responsabile della comunita' terapeutica di San Patrignano. "E' esattamente- prosegue Muccioli- quanto evidenziato ieri nella sua intervista al Corriere della Sera: piu' droga, piu' persone dipendenti da sostanze, in particolare giovani e giovanissimi, e nessuno strumento culturale e legislativo in grado di aiutarci ad arginare e ridurre il fenomeno".
Da una parte, prosegue il responsabile di San Patrignano, "dispiace che le Istituzioni abbiano perso cosi' tanto tempo prima di rendersi conto della cosa". Dall'altra, "fa piacere questa evidente presa di coscienza e la volonta' d'affrontare in modo diverso ed efficace il problema". Perche', "solo lavorando insieme, comunita' e servizi pubblici, istituzioni e mondo dell'informazione, si puo' creare l'inversione culturale necessaria a convincere le persone che tutte le droghe fanno male". Soprattutto, serve, per Muccioli, "riprendere ad essere vicini ai ragazzi ed educarli con il nostro esempio. Tra i giovani e gli adulti, sono questi ultimi a doversi assumere la responsabilita' di dire e testimoniare, con comportamenti coerenti e costanti, cio' che e' giusto o sbagliato".
Purtroppo, conclude Muccioli, "la societa' adulta ha smesso di farlo. Lasciamo crescere i giovani da soli, senza affetti, attenzione, una vera e concreta presenza educativa da parte dei genitori. Invece, questo e' l'unico modo che abbiamo per prevenire tossicodipendenza, disagio, emarginazione".

'E' una consolazione sentire che un sindaco di sinistra dica certe cose, la dimostrazione che c'e' una cultura del buon senso, adesso pero' Chiamparino ci aiuti a riformare la proposta di legge Turco sulla droga'. A lanciare l'invito al primo cittadino di Torino e' Elisabetta Gardini, portavoce nazionale di Forza Italia, che pero' precisa: 'Chiamparino sbaglia a considerare accettabili gli spinelli'.
'La politica - continua l'esponente azzurra - deve essere coraggiosa, questo il sindaco di Torino l'ha compreso, ma anche coerente. Sarebbe di ottimo auspicio - conclude Gardini - che il ministro Turco riaprisse la discussione su questo delicato argomento'.

'Apprezzo l'onesta' intellettuale del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, anche se continuo ad essere convintamente contrario a sanzioni penali per il semplice consumatore di droga, che non e' un criminale ma una vittima da recuperare. Una posizione equilibrata e' stata raggiunta proprio con la legge in vigore: sanzioni penali severe per gli spacciatori e solo sanzioni amministrative per i tossici che mettono a rischio la propria e l'altrui salute'. Lo afferma Carlo Giovanardi dell'Udc, che aggiunge: 'tra gli antiproibizionisti militanti e la repressione indiscriminata in vigore in Paesi importanti come la Francia e gli Stati Uniti con la Fini-Giovanardi abbiamo intrapreso una via costruttiva e di buon senso che dopo un anno di polemiche inutili e pretestuose anche il centro sinistra comincia ad apprezzare'.

'Non ci siamo mai accorti che Chiamparino fosse un antiproibizionista, non possiamo dire che Torino abbia sperimentato politiche alternative a quella nazionale': cosi' Susanna Ronconi, presidente di Forum Droghe.
Ronconi, torinese e operatrice da anni nel campo delle tossicodipendenze, ritiene infatti che le citta' italiane siano 'ferme da questo punto di vista, non si prova a governare il fenomeno con strumenti innovativi. Se paragonati ai sindaci di citta' come Barcellona, Francoforte e Ginevra, quelli italiani non hanno una politica locale sulle droghe, delegano tutto ai Sert, non c'e' un pensiero originale'. 'Ma cosa aspettiamo - si chiede - a metterci attorno a un tavolo e fare un serio ragionamento?'.
In secondo luogo, secondo Ronconi 'Chiamparino confonde la causa con l'effetto: dice che serve una legge piu' repressiva, ma l'Italia in questo momento ha la legge piu' repressiva d' Europa, e d'altronde sono decenni che si risponde al consumo di droghe con la legge penale. E il fatto che esista un mercato nero e dei consumatori clandestini e' l'esito di questa scelta politica. Occorre fare un bilancio e decidere che cosi' possiamo solo peggiorare la situazione'.
Infine, Ronconi definisce 'gravissimo' il fatto che il sindaco di Torino se la prenda con i consumatori cosiddetti integrati: 'punire queste persone e' contro qualsiasi cultura del diritto, perche' il consumo individuale e' un diritto della persona e non fa danno a terzi'. 'E' imbarazzante che a dirlo sia una persona di sinistra. Se noi puniamo i consumatori socialmente integrati, facciamo un danno pazzesco perche' saremmo noi, in questo modo, a creare dei delinquenti. Non capisco - conclude - chi se ne potrebbe avvantaggiare'.

"Le dichiarazioni di Chiamparino sul problema droghe sono ipocrite. Il Sindaco di Torino sta cercando soltanto l'effetto mediatico". Ad affermarlo e' l'esponente di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia.
"Chiamparino, infatti, fino a ieri, - afferma Ghiglia - ha criticato la legge Fini sulle droghe che sancisce il principio per cui drogarsi non e' un diritto, ha difeso anche pubblicamente (per esempio durante l'assemblea pubblica a San Salvario dell'anno scorso) la liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, non ha mosso un dito contro la sua compagna di Partito Livia Turco quando ha aumentato la dose minima consentita di cannabis, ha proposto le stanze del buco" .
Secondo Ghiglia "se Chiamparino ha davvero cambiato idea sul problema tossicodipendenze lo dimostri con i fatti. La verita' e' che la sinistra in questi anni non ha fatto nulla per risolvere il problema ne' sul fronte dello spaccio ne' sul fronte del recupero".

D'accordo con Sergio Chiamparino sulla necessita' di evidenziare il problema del consumo di droga, ma non sulla 'punizione' all'americana. Cosi' Dorina Bianchi (Dl) interviene dopo l'intervista al sindaco di Torino pubblicata oggi sul 'Corriere della Sera'. "Sono sempre stata contraria a tutto cio' che incoraggia l'uso di droga- sottolinea la deputata, vicepresidente della commissione Affari sociali alla Camera- Anche all'aumentare la dose minima per uso personale, perche' non portava meno persone in carcere, ma dava un messaggio negativo".
Secondo Bianchi dal momento che oggi l'uso di cocaina o di pasticche "e' percepita come un mezzo di divertimento", c'e' la necessita' "di sensibilizzare i giovani" su droga e alcol. "Avrei qualche dubbio, pero'- dice la parlamentare- ad obbligarli ai lavori socialmente utili, come accade negli Stati Uniti". Semmai, aggiunge Bianchi, "servirebbe un impegno maggiore da parte della scuola", creando per esempio attivita' che coinvolgano di piu' i genitori.
"Servono iniziative- prosegue la deputata diellina- che gratifichino i ragazzi e li facciano sentire meno soli, come invece ora accade". Se poi il ragazzo, conclude Bianchi, "ha voglia di svolgere attivita' sociali va bene, ma perche' lo sceglie lui e puo' gratificarlo. Non e' obbligandolo che si fa loro cambiare lo stile di vita".
 
 
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