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Italia. Aumentano rinoplastiche per abuso di cocaina
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Notizia 
30 ottobre 2007 13:41
 
Cocaina che distrugge le mucose nasali e che spinge sempre piu' gente a rifarsi il naso dal chirurgo plastico. La 'polvere bianca' e' protagonista al Congresso di Federserd, la federazione dei servizi pubblici per le dipendenze.
Ieri, il faro era puntato sugli effetti deleteri della cocaina sul naso di chi ne fa un uso continuato. A furia di sniffare, avvertono gli esperti, si arriva a un punto in cui non si respira piu' bene e le mucose cominciano a bruciare. E' quello il momento in cui, spiegano, ci si rivolge al chirurgo plastico per una ricostruzione interna, e questo puo' essere fatto gratuitamente in ospedale, o con diecimila euro in una struttura privata. E' l'ultima tendenza per i consumatori della polvere bianca, e si sta diffondendo in misura tale che i chirurghi hanno ormai delle vere e proprie liste d'attesa. Fino a poco tempo fa, i casi di ricostruzione del naso erano rarissimi, uno su cento cocainomani, quasi nessuna donna. E riguardavano per la quasi totalita' vip dello spettacolo o manager. Ora la richiesta di questo intervento si e' ampliata, e ci sono liste di attesa anche di cinque mesi in cliniche private e piu' di un anno e mezzo in ospedale, quasi quanto per una Tac. Non sono piu' rare le donne, e sono sempre piu' numerose le persone di tutti i ceti sociali. "Si sniffa cocaina, si vede il naso danneggiato con grande difficolta' nella respirazione -dice Claudio Leonardi, coordinatore del Comitato scientifico di Federserd- si va dal chirurgo plastico per un intervento, si soffre un po' e poi se non si e' imparata la lezione e non ci si e' curati, si torna a sniffare". "E' un problema in aumento ed e' un fenomeno che vediamo bene parlando con i tossicodipendenti. La situazione e' ancor piu' grave se si pensa che sono costretti alla ricostruzione del naso anche tanti giovanissimi, nei quali le mucose e la cartilagine sono piu' delicate". "C'e' una valvola nel naso -commenta da Roma il professore Ezio Maria Nicodemi, specialista in chirurgia plastica a Tor Vergata- che recita un ruolo cruciale nelle fasi di ispirazione e di espirazione. Quando una persona prende cocaina provoca prima un danno ai tessuti della mucosa nasale e poi, se continua a sniffare, al tessuto cartilagineo che e' la componente, anche se in parte, del cosiddetto setto nasale. Con il tempo la cocaina provoca la perforazione della mucosa e della cartilagine".
Tutto questo fiume di cocaina, che sempre piu' invade il mercato illegale nelle nostre citta', ha una provenienza precisa: la Colombia. E un 'vettore' che la porta fino a noi, la 'ndrangheta, che ha stretto legami sempre piu' serrati con i cartelli colombiani che gestiscono i traffici di cocaina. Ma ora l'organizzazione criminale calabrese non si limita piu' a fare da intermediario per conto dei cartelli colombiani riciclando i proventi della cocaina, ha denunciato oggi, sempre a Sorrento, il vice presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia: ha cominciato a produrre direttamente, comprando terreni nei quali agisce fianco a fianco ai narcos dei cartelli.

PILL TEST IN DISCOTECA -
Un sms sul cellulare che ti avvisa che nella discoteca dove stai andando circola una sostanza stupefacente particolarmente pericolosa o nuova, oppure un muro con tanti foglietti colorati dove il colore indica la pericolosita' delle droghe che puoi trovare nel locale: si chiama pill testing, e' diffuso in almeno nove Paesi europei ma in Italia e' vietato.
Il pill (o drug) testing, nato in Olanda, consiste nel portare la sostanza che viene venduta in quel momento nel locale a un laboratorio per farla analizzare e poi informare i consumatori di eventuali pericoli o nuove droghe in giro. Lo fanno volontari o operatori dei servizi sociali, coperti in alcuni casi dalla locale legislazione o, in altri, da una tacita tolleranza. Puo' essere considerato un 'sistema salvavita' perche', secondo gli operatori, potrebbe evitare tanti rischi ai consumatori. 'I sistemi per informare i ragazzi su cosa c'e' dentro le pillole o le polverine che prendono nelle discoteche sono vari', ha spiegato Edoardo Polidori, direttore del Sert di Forli'. Si va dal muro di avvisi anonimi e colorati in Belgio -dove il colore indica la pericolosita' della sostanza analizzata- alle informazioni on line in Austria; e si sta studiando come dare queste risposte con un sms sul cellulare. I progetti, quindi, non si limitano ad analizzare le sostanze, ma cercano di coinvolgere i consumatori, responsabilizzandoli e rendendoli consapevoli dei rischi del divertimento notturno e del consumo ricreazionale di stupefacenti. 'Si basa su un meccanismo di autocontrollo che nei modelli di consumo, a differenza che nelle dipendenze, funziona molto piu' del controllo'.

"E' inconcepibile che lo Stato italiano utilizzi denaro pubblico per pagare la ricostruzione del naso ai drogati". Lo afferma Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia, che spiega di voler presentare "un'interrogazione parlamentare per chiedere alla Turco le motivazioni di tale disposizione inaccettabile". Le gia' esangui casse del servizio sanitario nazionale, aggiunge Bertolini, "non possono essere ulteriormente aggravate dal costo di un'operazione di chirurgia plastica a favore di persone dedite alla pratica di un odioso e pericoloso vizio".
Secondo l'esponente di Fi "una cosa e' certa: il dato sulla crescita dell'uso di cocaina e' davvero allarmante. Sempre piu' persone in Italia sono schiave della droga. Politiche di repressione e di prevenzione sono assolutamente necessarie. La Turco, fautrice della depenalizzazione della cannabis- conclude- dovrebbe meditare su questi dati cosi' preoccupanti".

"Il forte aumento di consumatori abituali di cocaina rappresenta un nuovo aggravio di spese per la sanita' pubblica". Lo sostiene il parlamentare di Forza Italia Giuseppe Marinello, riferendosi agli interventi cui si sottopongono sempre piu' cocainomani per rifarsi il naso distrutto dalla cocaina, anche nelle strutture pubbliche.
"Quello che deve far riflettere e' che un intervento di questo tipo in clinica -spiega Marinello- costa circa 10.000 Euro, ma le strutture pubbliche lo praticano gratuitamente perche' il danno viene considerato funzionale. Il Ministro Turco dovrebbe riflettere di piu', quando a pagare e' l'intero Paese, ma soprattutto quando succede che un vaccino per il batterio streptococco e' troppo costoso per essere somministrato dagli ospedali e questo causa la morte di una bambina di soli 5 mesi. Non c'e' piu' il senso della misura e della realta'".

"E' davvero incredibile che in Italia aumenta il costo del pane, della pasta, dell'energia elettrica, mentre l'unico costo che si abbatte considerevolmente e' quello della cocaina con un conseguente aumento di coloro che ne fanno uso". Lo afferma Silvana Mura, deputata di Idv, secondo la quale "e' ancora piu' sconcertante apprendere che l'aumentato consumo di cocaina, oltre ad arricchire il mercato del traffico e dello spaccio, si traduce in un costo per il servizio sanitario con le operazioni di ricostruzione del setto nasale e del palato".
"Dati talmente eclatanti che non possono essere ignorati. Se non si riesce a bloccare la diffusione della cocaina intervenendo nel momento dell'importazione e dello spaccio, si potrebbe intervenire in questa fase finale quando il consumatore di cocaina si palesa con l'operazione di ricostruzione nasale. Penso al pagamento di un ticket di almeno 1.000 euro e di una segnalazione d'ufficio all'autorita' giudiziaria, obbligatoria sia per gli ospedali pubblici che per le cliniche private che faccia venire meno il fine principale di queste operazioni che -conclude Mura- e' quello di continuare a sniffare senza che nessuno se ne accorga".
 
 
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