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Italia. Amato: test antidroga per gli studenti
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Notizia 
12 marzo 2007 15:23
 
"Noi oggi facciamo l'antidoping solo agli atleti. Perche' non prevedere un uso piu' ampio di questo controllo e renderlo piu' sistematico, ad esempio all'uscita delle discoteche e a scuola?". Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato, lanciando questa provocazione a Firenze a conclusione di un convegno dell'Anci Toscana dedicato al tema della sicurezza e della qualita' di vita nelle citta'. Amato ha annunciato, intervenendo a Palazzo Vecchio, che in Italia "occorre una campagna enorme contro la droga".

"Una campagna non contro i trafficanti ma contro noi stessi, chiamando i causa noi integerrimi consumatori di cocaina, quei genitori, e non solo i figli, che prendono la coca nel week end per passare un fine settimana piu' elettrizzante".

A proposito della sua provocazione Amato ha aggiunto: "Si potrebbe prevedere l'antidoping a scuola, ad esempio dopo l'interrogazione. Ho spiegato questa mia idea ad un insegnante che mi ha detto: ma sei matto? Di sicuro arriverebbero i genitori a fare un occhio nero al preside o al professore. Ma io penso che se lo studente risultasse positivo dopo l'interrogazione perde i punti e l'interrogazione non vale". Sempre riguardo alla sua provocazione il ministro Amato ha osservato: "Bisogna pensare anche a cose del genere, anche se puo' apparire un'idea un po' idiota. Ma cose del genere meritano di essere valutate magari per essere poi sostituite da altre".
A proposito della diffusione della droga, il ministro Amato ha poi citato ad esempio le immagini trasmesse dal Tg1 ieri sera: "Io spero che milioni di italiani si siano raggelati davanti al servizio del telegiornale di Gianni Riotta dove si intervistavano a Torino un parroco e un operatore che tentano di gestire ragazzi immigrati usati come corrieri della droga e che usano le fogne come via di fuga".

COMMENTI

Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp):
Il ministro degli Interni Giuliano Amato, nell'ambito delle sue proposte per la sicurezza nelle citta', oltre a praticare l'antidoping all'uscita di discoteche e scuole, vorrebbe che in queste ultime fosse utilizzato il medesimo controllo, si' da invalidare le interrogazioni rese sotto gli effetti di sostanze alteranti.
Visto che il ministro non precisa su cosa intende fare all'uscita di scuole e discoteche (come invece e preciso per le interrogazioni), auspico che non abbia intenzione di reintrodurre il reato di consumo di sostanze, ma che sia al solo scopo preventivo per non far mettere alla guida di un mezzo una persona in stato di presunta alterazione. A fronte di questa disarmante proposta, e auspicando che -a differenza di come dice lo stesso Amato- non siano le cose idiote ad ispirare le politiche del Governo, non posso che invitare il ministro a prendere in considerazione un'altra politica: di questo credo ci sia bisogno visto che quanto fatto fino ad oggi ha dato risultati opposti e lui, invece, propone solo ulteriori interventi nel medesimo senso. Il ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, sta cercando tutte le strade possibili e immaginabili per venire a capo di una proposta di cambio di direzione in materia, trovandosi nella tragica situazione di essere il Governo che sta attuando la legge Fini-Giovanardi, che e' quella che invece, nel medesimo Governo, molti vorrebbero modificare.
La proposta del ministro Amato non aiuta in questa direzione, anzi. Devo prendere atto che esistono due posizioni opposte all'interno del medesimo Governo? Quella accentuatrice delle politiche punizioniste e quella legalizzatrice? Siccome credo che tutti intendiamo operare nell'interesse dei cittadini, forse e' il caso di parlarne in maniera approfondita, anche in ambito pubblico, altrimenti, oltre a non fare gli interessi di questi cittadini, continuiamo solo a fare il gioco di chi vorrebbe che le cose non cambino, perche' la legge Fini-Giovanardi non solo e' quella che serve al Paese, ma va anche accentuata nelle sue applicazioni... come il ministro Amato sostiene.

"Il governo Prodi come l'Idra di Lerna e' un 'mostro politico' a piu' teste: se il ministro Ferrero in sede europea minimizza il fenomeno del micro-spaccio piuttosto che trovare soluzioni per risolvero, propone la riconversione dell'oppio afgano e attacca la legge Fini parlando di fallimento senza comprovare le sue tesi sulla base di dati reali, un altro autorevole capo di dicastero come Amato parla addirittura di antidoping nelle scuole'.
Lo afferma, in una nota, il vice presidente della Camera Giorgia Meloni.
'E' ormai evidente -aggiunge l'esponente di An- che non esiste un filo conduttore capace di legare una maggioranza che non trova un punto di accordo neanche sulle politiche sociali. Per quanto ci riguarda continueremo a difendere la legge Fini che applica semplici sanzioni amministrative per chi fa uso di sostanze stupefacenti, mira al recupero dei tossicodipendenti e punisce invece lo spaccio con dura fermezza. Sconfiggere la droga e' possibile attraverso la cura e la prevenzione, come insegnano quelle comunita' terapeutiche che il ministro della Solidarieta' sociale vorrebbe cancellare. Nessun risultato invece puo' essere ottenuto da chi tutela gli spacciatori, considera la droga un diritto o da chi, attraverso la scuola, vorrebbe criminalizzare un'interna generazione'.

'L'ipotesi di sanzionare i consumi si e' rivelata inadeguata rispetto al contenimento degli stessi' mentre 'l'unificazione delle sostanze in un'unica tabella e la definizione di spaccio basata unicamente sul parametro del possesso di una certa dose di principio attivo, stanno comportando un ulteriore aumento delle denunce penali'. Con queste parole il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero e' tornato oggi a bocciare le politiche anti-droga del precedente governo di centro-destra annunciando lo 'spostamento dell'approccio del nostro governo, da quello marcatamente penale e repressivo, a quello sociale ed inclusivo'.
Un intervento avvenuto a Vienna nel corso della 50* sessione della 'Commission on narcotic drugs', l'organo centrale dell'Onu che si occupa del tema delle droghe.
Il nostro ministro ha 'consigliato' anche a livello Onu, 'interventi di depenalizzazione del consumo personale e l'adozione di misure alternative alla detenzione al fine di facilitare il percorso riabilitativo delle persone dipendenti'.
Ed in questa direzione, ha poi spiegato, si muovera' anche il governo italiano che presto, ha annunciato, cambiera' l'attuale normativa in campo di tossicodipendenze. Una nuova normativa che si incentrera' su alcuni punti fondamentali come il varo di 'una tabella apposita per la cannabis in quanto sostanza stupefacente distinta da eroina, cocaina, ed anfetamine' e l'eliminazione della cosiddetta dose massima consentita per uso personale, 'restituendo al giudice - ha spiegato Ferrero - la piena discrezionalita' nel valutare, situazione per situazione, se il possesso di sostanze sia riconducibile allo spaccio'.
Infine, si prevede l'ampliamento delle possibilita' di pene alternative al carcere ed un riequilibrio dell'entita' delle pene per spaccio a livello della media europea.
Riguardo, invece, alla riduzione del danno si pensa di estendere la gamma di interventi e di facilitare l'accesso ai preparati farmacologici, naturali e sintetici, medicalmente prescritti ed acquistabili nelle farmacie, per quanto riguarda l'uso terapeutico della cannabis.

"Anche sulle tossicodipendenze questo governo riesce a dare nello stesso giorno segnali contradditori".
Lo scrive Carlo Giovanardi (Udc), affermando che "mentre il ministro Amato prende posizione contro la droga, chiedendo addirittura di penalizzare le prestazioni scolastiche di chi e' sotto gli effetti delle sostanze, il ministro Ferrero al contrario, a Vienna, parla di 'approccio sociale ed inclusivo al problema'".
Questi, prosegue, "i messaggi confusi e contradditori che tentano di mettere assieme chi ha fatto campagna elettorale nel centro sinistra con lo slogan "sesso, droga e rock and roll" e la parte piu' responsabile, che si rende conto degli effetti devastanti della liberalizzazione della droga".

'L'interessante provocazione del ministro Amato sull'antidoping nelle scuole rischia di essere solo una boutade. I figli sono il frutto di un ambiente familiare e scolastico sempre piu' deteriorato, per cui dopo una interrogazione visti anche i recenti fatti accaduti nelle scuole piu' che l'antidoping agli studenti a volte sarebbe necessario farlo ai docenti'. Lo sottolineano i giovani dell'Udc in una nota. 'Se Amato vuole essere coerente fino in fondo sostenga la proposta dell'Udc e di Casini di fare l'antidoping ad iniziare dai parlamentari, un domani magari fino a tutta la classe dirigente di questo paese, politica e non. L'esempio e la testimonianza dei valori veri -concludono i giovani Udc- sono il miglior metodo educativo verso i giovani che sia stato mai inventato'.

'L'idea di incidere anche sulla domanda e non solo sull' offerta e' un' idea che ha la sua validita''. E' quanto risponde il procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena, alla provocazione del ministro dell'Interno Giuliano Amato che ha lanciato oggi a Firenze sull'uso dell'antidoping all'uscita delle discoteche e a scuola. 'Ma sono valutazioni di carattere politico e quindi le lascio ai partiti'.

Il vignettista Giannino che pubblica settimanalmente sul sito dell'Aduc nell'omonima rubrica, cosi' commenta le dichiarazioni del ministro Amato:
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