Lotta al terrorismo e lotta alla droga formano un cocktail insostenibile per l'economia giapponese. Gli economisti di punta Hiroshi Ohta e Michael Lahr, insegnanti rispettivamente all'Universita' di Aoyama Gakuin e di Rutbers, NJ, temono che in un momento del genere non sia proprio opportuno bombardare l'opinione pubblica con la war on drugs, e soprattutto paralizzare la vita quotidiana con esasperati controlli e perquisizioni. Non si capisce perche' -scrivono in un articolo per Japan Times- il fumo, che provoca piu' vittime dell'eroina, e' soggetto a una politica di regolamentazione, sia pur attraverso sanzioni per chi fuma nei locali pubblici, mentre comportamenti meno dannosi, sono al centro di una battaglia con la quale si pretenderebbe di sradicarli dalla societa'.