Un cauto ottimismo scaturisce dalle statistiche redatte dal Register General for Scotland. Il ministro della Giustizia -Richard Simpson- confermando le cifre, inaccettabili, ha comunque dichiarato che gli ultimi dati "danno motivo di credere che il problema si sta stabilizzando e che forse potrebbe esserci un punto di svolta."
Il numero di decessi nel 2000 legati all'uso di stupefacenti segna 292, solo uno in piu' rispetto ai dati del 1999; nel commentare le cifre il ministro ha dichiarato "sono molto addolorato e coinvolto dalla continua perdita per droga di cosi' tante vite scozzesi", un potenziale sottratto alla societa'. Le statistiche sono state compilate seguendo nuovi parametri, che saranno presto introdotti in tutto il Regno Unito: saranno inclusi i suicidi e, per quanto riguarda le morti di soggetti non conosciuti -o sospetti- come abituali consumatori, solo i casi in cui una determinata droga abbia una particolare caratteristica per essere inclusa nelle tabelle.
L'esecutivo scozzese ha come obiettivo di tagliare di un quarto i decessi calcolati nel 1999 entro il 2005; il piu' alto numero di morti (104) e' registrato nell'area di Greater Glasgow.