Il vescovo di Hereford, reverendo John Oliver, e' il primo anziano del clero della Chiesa d'Inghilterra a chiedere la decriminalizzazione della cannabis.
Il vescovo, che ha negato di averne mai fatto uso, in una intervista al "The Telegraph" di ieri ha detto che se molti giovani ora fumano e' perche' la legge ha perso credito e la polizia vuole concentrare le sue energie per combattere le droghe pesanti.
Il vescovo, che ha 67 anni, ha anche detto che quando lui era un giovane studente, negli anni '950, la cannabis era teoricamente sconosciuta, ma sicuramente altri vescovi l'avevano sperimentata.
Facendo riferimento alle immagini di una ragazza di 21 anni, morta di overdose di eroina, che stanno circolando in questi giorni come monito nei confronti del consumo di questa droga, il nostro vescovo sottolinea che "Si vuole che i vescovi dicano la loro su cose come il matrimonio e la famiglia, ma essi non sono in grado di commentare questioni complesse come quelle delle droghe. Se si legalizza tutto, la cosa diventa accettabile e le porte potranno essere aperte".
Il vescovo Oliver aveva parlato della questione nella sua diocesi, la piu' rurale della Chiesa d'Inghilterra, e questa e' diventata la prima che ha espresso un voto per la decriminalizzazione. Una mozione a supporto della depenalizzazione del consumo di cannabis, ma non dell'approvvigionamento, e' stata approvata la scorsa settimana dal sinodo diocesano con una maggioranza di quattro a uno; e il nostro vescovo e' stato tra quelli che l'hanno approvata.
"Sicuramente la cannabis, per alcune persone, e' la strada verso altre droghe, ma per altri, se la si decolpevolizza rispetto a queste altre droghe, puo' essere d'aiuto per evitare di diventare vittime degli spacciatori. E' un argomento tranquillamente plausibile per provare strade diverse da quelle odierne". Con questo parole il vescovo Oliver fa sapere che altre diocesi si apprestano ad aprire il dibattito, fino al Sinodo Generale. Lo scorso anno un documento e' stato sottoposto ad alcuni parlamentari dal Church's Board for Social Responsability, considerando gli aspetti sociali del fenomeno, argomentando in favore della decriminalizzazione della cannabis.