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Ecuador. Gli effetti della Giustizia italiana
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Notizia 
22 gennaio 2002 20:30
 
80 ecuadoriani sono distribuiti nelle carceri italiane. Piu' della meta' sono uomini e per la maggior parte sono dentro per traffico di droga. Molti di loro hanno accettato di fare i "muli" (trasportando droga dentro il proprio corpo) per uscire dalla poverta', pagare debiti e ipoteche.
Il quotidiano ecuadoriano El Commercio pubblica oggi un articolo sulla loro situazione. Carla Maldonaldo, firma la corrispondenza e spiega:
"la legge italiana condanna il traffico di droga con sette, sei e quattro anni. C'e' la possibilita' di ridurre questo tempo, se il condannato confessa il fornitore della merce. "Denunciando si puo' ottenere la riduzione della pena del 70%, ma quasi nessuno parla; tutti hanno paura, perche' le loro famiglie corrono dei pericoli di morte" spiega Gilbert Zambrano, console dell'Ecuador a Roma. Come in Ecuador, la Giustizia di questo Paese e' lenta e burocratica. I detenuti possono trascorrere piu' di un anno reclusi prima che venga emessa la sentenza. Lo Stato garantisce un avvocato d'ufficio per la difesa, ma alle volte il rimedio e' peggiore della malattia."
 
 
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