Tra tutti i guai del proibizionismo andrebbe tenuto nel giusto conto anche lo scempio ambientale. In Colombia la prima vittima delle narcomafie e' la foresta vergine, che in appena dieci anni -dal 1990 al 2000- ha subito un depauperamento di diciottomila chilometri quadrati, sacrificati alle piantagioni di coca, marijuana e papavero. Tanto per dare un'idea, l'area boschiva andata persa equivale a una regione ampia come il Veneto.
La piu' colpita e' la foresta vergine nella zona montuosa di La Macarena nel dipartimento sudorientale di Meta, dove sono stati distrutti 35 chilometri quadrati di foresta per ottenere una piantagione di coca di 11,5 chilometri quadrati. Non solo. Ma lo scempio e' avvenuto in un'area protetta.
Quando si parla di distruzione delle foreste bisogna poi considerare le gravi conseguenze per un ecosistema delicato come e' la giungla: l'abbattimento a macchia di leopardo delle selve significa morte del sottobosco ed esilio per gli animali.