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Colombia. Onu: senza processo di pace, non finira' il narcotraffico
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8 aprile 2002 19:34
 
Il rappresentante delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe in Colombia, Klaus Nyholm, si e' inserito nel dibattito sul possibile ritiro degli aiuti per le coltivazioni alternative annunciato dagli Stati Uniti visti gli scarsi risultati ottenuti.
Nyholm difende, infatti, questi programmi e chiede "pazienza" perche' i piccoli coltivatori di coca e di oppio cambino le loro piantagioni. "Questo programma (di sostituzione delle coltivazioni, ndr) e' iniziato l'anno passato. Per questo mi sembra prematuro sostenere il suo fallimento. Noi conosciamo il programma, sappiamo che non e' sufficientemente grande quanto avremmo voluto, tuttavia si e' ottenuto che molte persone hanno cambiato le loro antiche abitudini di vita". Per Nyholm "e' molto piu' facile realizzare le fumigazioni delle piantagioni, che sostituirle, ma la chiave e' quella di aiutare i campesinos, coinvolti nel narcotraffico, con le buone. Non sono contrario alle fumigazioni, ma credo che bisogna bilanciare il bastone e la carota".
Il rappresentante dell'Onu parla anche dell'attuale situazione della Colombia dopo la rottura del processo di pace con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, le Farc. Senza un accordo di pace, i gruppi armati saranno sempre piu' "costretti" a ricorrere al narcotraffico per la loro sopravvivenza. Le Farc, secondo Nyholm, non sono ne' un gruppo di narcotrafficanti, ne' tantomeno un vero e proprio cartello, ma sono certamente coinvolte nel traffico di stupefacenti in una forma "molto piu' primitiva e molto meno avanzata di quello che hanno cercato di dimostrare alcune persone".
"Quello che bisogna riconoscere e' che qui' c'e' molta gente valorosa che lavora contro questo flagello, ma al contempo, qui', ci sono i migliori e piu' intelligenti narcotrafficanti del mondo".
 
 
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