Il 26 maggio si terranno le elezioni presidenziali in Colombia per la successione ad Andres Pastrana. Il candidato della sinistra, Luis Eduardo Garzón (Frente Social y Político), attualmente stimato dai sondaggi all'8%, ha riproposto la legalizzazione come unica soluzione per uscire dal problema droga.
Garzón, che da mercoledi' scorso e' negli Usa per incontri con il Dipartimento di Stato statunitense e la Dea, in una riunione con "Dialogo Interamericano", una Ong Usa, ha detto che "si dovrebbe prima aprire un dibattito nazionale e poi internazionale, poiche' sarebbe assurdo pensare che la Colombia potrebbe depenalizzare la droga senza tenere in conto che si tratta di un problema mondiale".
Riferendosi al Plan Colombia, finanziato e sostenuto dagli Usa, la cui impostazione e' prevalentemente di tipo proibizionista e militare, Garzón ha sostenuto che politicamente puo' rivelarsi un boomerang. Il Plan Colombia "non puo' limitarsi alle sole fumigazioni, ma deve orientarsi verso investimenti in progetti produttivi capaci di generare lavoro (...) che non siano assistenzialisti, ma che producano lavoro e fiducia". Mentre attualmente la strategia del Plan Colombia e' di fatto "pro-insorgenti", ampliando la base di appoggio alla guerriglia. "La politica Usa sta trasformando la Colombia in uno scenario dove primeggia la Legge del Taglione: occhio per occhio e dente per dente, che giustifichera' le azioni aggressive della guerriglia. Il miglior modo di isolare la guerriglia e' attraverso gli investimenti sul sociale".
Garzón alla fine e' perentorio: "o proseguiamo con quello che abbiamo fatto fino ad ora, sapendo che non ha dato dei buoni risultati, oppure apriamo un dibattito sulla legalizzazione".