Il senatore indipendente Nelson Avila ha presentato ieri al Congresso del Cile un progetto di legge per legalizzare la marijuana: depenalizzare la semina, la coltivazione e la raccolta della cannabis destinata al consumo personale. Avila sostiene che cosi' si combatteranno le mafie del narcotraffico. Il parlamentare, che era stato espulso lo scorso anno dal Partido por la Democracia (Ppd) per una serie di critiche interne, aveva in seguito fondato un movimento cittadino, il Chileve.
Secondo il parlamentare, nel suo Paese c'e' una contraddizione: non si penalizza il consumo individuale e privato dell'erba, ma se ne proibisce la coltivazione, la qual cosa obbliga il consumatore a mettersi nelle mani di chi gestisce il traffico di droghe. Inoltre ha spiegato che la marijuana venduta dai narcotrafficanti, presenta rischi per la salute perche', per pressarla e trasportarla in maniera piu' facile, viene mischiata con colle e solventi.
"L'umanita' ha usato la marijuana da oltre 6 mila anni anche per fini terapeutici o placebo, e non si conosce un solo caso clinico di morte attribuibile esclusivamente alla cannabis", ha spiegato il senatore Avila nel presentare il suo progetto, aggiungendo che, nel Cile, ci sono invece migliaia di morti per abuso di alcol, tabacco e droghe legali. "Prestigiosi medici nazionali e stranieri non dubitano nel riconoscere i vantaggi terapeutici del consumo della cannabis nel trattamento di malattie come il cancro o l'Aids", ha concluso il senatore, non senza avere precisato che il proibizionismo si e' dimostrato un esperimento sociale fallito.