Fino ad ora, i drammi e i rischi di un medico dipendente da alcol o da droga, venivano alla luce quando il problema arrivava ai consigli regionali della medicina. Normalmente, il caso aveva un'unica soluzione: la fine della carriera professionale.
D'ora in poi invece i medici dipendenti verranno visti solo come persone che hanno bisogno di aiuto, e di un trattamento specifico di recupero. Lunedi' prossimo il Cremesp , Consiglio regionale di medicina di San Paolo, e l'Universita' federale paulista, inaugureranno la Rete Statale di Sostegno ai medici tossicodipendenti. I professionisti e i loro familiari avranno un servizio telefonico disponibile 24 ore al giorno, e poi psichiatri e servizi specializzati.
Del resto l'allarme era emerso da diverse ricerche che avevano evidenziato quanto grosso era il problema. A settembre era stato presentato lo studio
"Profilo del medico con tossicodipendenza", curato dal Cremesp e realizzato su 206 medici dipendenti da droga e alcol. "Il merito di questa iniziativa e' quello di riconoscere che il medico ha bisogno di trattamento, non di punizioni" afferma Ronaldo Laranjeira, psichiatra dell'Universita' paulista e coordinatore del progetto che partira' la prossima settimana.