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Brasile. Riduzione del danno a San Paolo
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Notizia 
6 gennaio 2002 20:30
 
Da agosto la Prefettura di San Paolo sta realizzando dei corsi per gli operatori del settore della Sanita' per prestare soccorso a chi si presenta in ospedale con un'overdose da droga. A loro volta, medici e infermieri stanno "educando" gli stessi consumatori di droghe a reagire correttamente di fronte ad un'overdose.
Fabio Mesquita, coordinatore del programma municipale DST-Aids, denuncia l'impreparazione dei medici, ma ancora peggio la condanna morale che esprimono i medici e gli infermieri quando hanno a che fare con i tossicodipendenti. "Ci sono dei professionisti che confessano di fare le iniezioni in maniera dolorosa e di fornire medicine in ritardo ai tossicodipendenti", rilancia la psicologa Helena Lima, che partecipa a questi programmi della Prefettura: "chi tenta il suicidio, chi fa un aborto e chi si presenta con un'overdose e' maltrattato nello stesso modo. Il caso fuoriesce dalla sfera della malattia e entra in quella morale".
Anche il ministero della Salute ha cercato di preoccuparsi delle vittime da overdose, e quest'anno diffondera' un manuale per dare le istruzioni basilari su come comportarsi in questi casi. "Se qualcuno vicino a voi entra in overdose, non fatevi prendere dal panico", "Parlate con questa persona e evitate che si addormenti... Chiamate un'ambulanza e comunicate quali sostanze ha assunto", questi alcuni consigli partici. "Ci sono molti consumatori che non chiedono aiuto perche' non si sentono degni; alcuni sono morti per questo" e' la terribile confessione di Denise Gandolfi del Coordinamento Nazionale Aids.
 
 
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