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Brasile. Rete latina di terroristi: sequestratori e narcotrafficanti
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4 febbraio 2002 20:02
 
E' stato liberato a San Paolo il pubblicitario Washington Olivetto, dopo 53 giorni di prigionia. Sei le persone arrestate, e tra queste Mauricio Hernandez Noranbuena, numero quattro (in ordine gerarchico) del Frente Patriotico Manuel Rodriguez (Fpmr). Noranbuena deve scontare tre ergastoli in Cile, evaso nel 1996, dopo il suo arresto ha confermato che il riscatto (10 milioni di Usd) sarebbe servito per finanziare la lotta armata nel suo Paese.
Il Frente, braccio armato del Partito Comunista cileno durante la dittatura di Pinochet, secondo fonti del Dipartimento di Stato Usa, e' l'unico gruppo terrorista in attivita' in Cile. Patricio Ortez, uno dei membri, attualmente esiliato in Svizzera e su cui pende un mandato di estradizione, ha spiegato che il Frente e' nato per lottare contro il "neoliberalismo costruito dal regime di Pinochet e amministrato con zelo dalla Concertacion (l'alleanza di centro sinistra che governa il Cile)".
Tra le ipotesi di indagini che prendono forma in queste ore c'e' una vera e propria rete terroristica latino-americana in appoggio alle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). Il professore di Filosofia Politica dell'Universita' Gama Filho, Rio de Janeiro, Ricardo Velez Rodrigues sostiene che "oggi e' chiaro che i movimenti guerriglieri dell'America Latina non sono piu' in un unico Paese, ma agiscono come una rete. La mia conclusione e' che questi stanno appoggiando le Farc, procurando fondi per finanziarle; il 60% del denaro delle Farc viene dal narcotraffico e il 40% dai sequestri".
E' la stessa Polizia cilena che conferma che i "frentistas" (come vengono chiamati) sono coinvolti nel commercio e nel traffico di droga nella regione del centro-nord del Paese.
 
 
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