"Con quale frequenza beve o fa uso di altre droghe?", la domanda potrebbe sembrare strana, ma l'Organizzazione Mondiale della Sanita' chiede che i servizi sanitari, adottino questa strategia durante i check-up per fare una diagnostica precoce delle dipendenze chimiche.
Le domande che rivolgera' il medico al proprio paziente, vanno dalla frequenza dell'assunzione, alle modifiche della propria vita in relazione all'utilizzo di droga. Una specie di questionario, dove alla fine si otterra' un punteggio che determinera' se la persona e' tossicodipendente, e se ha bisogno di un trattamento.
Il questionario viene gia' utilizzato da sette Paesi tra cui Usa, Inghilterra, Thailandia, India, Australia, Zwinbawe e Brasile, dove e' ancora in fase sperimentale. La prima fase del progetto, coordinato dall'Universita' Federale di San Paolo in collaborazione con quella del Parana', ha interessato 150 persone, dal prossimo mese coinvolgera' oltre mille pazienti.
Maria Lucia Formigoni, docente dell'Universita' paulista e coordinatrice del progetto dell'Oms per il Brasile, spiega che il dipendente chimico cerca aiuto terapeutico solo quando il problema e' gia' in stato molto avanzato, ovvero quando le possibilita' di successo si riducono al 30/40% dei casi, percio' avvicinare il paziente per tempo, e' determinante.