Dopo la Commissione, anche l'aula del Senato ha approvato ieri il progetto di legge per la prevenzione, il controllo e la repressione del traffico e del consumo di droghe. La legge finalmente differenzia il consumatore dal trafficante, dopo 11 anni che giaceva nelle aule parlamentari. Per il trafficanti la pena aumenta: da 8 a 15 anni e in caso di associazione criminale puo' raddoppiare fino a 30 anni. I consumatori non andranno piu' in carcere (la legge attualmente in vigore prevede la detenzione da 6 mesi a due anni), dovranno tuttavia prestare servizio alla comunita' e/o sottomettersi a trattamenti di disintossicazione a seconda dei casi.
Il progetto di legge era stato presentato dal deputato Elias Murad (del Partito della Social democrazia brasiliana), che spiega come le modifiche siano necessarie per modernizzare la legge attuale: "la legislazione in vigore e' stata approvata nel 1976, in pieno periodo militare. E' vecchia e obsoleta". Il nuovo testo prevede anche la sospensione di alcuni diritti civili, che saranno stabiliti di volta in volta. Se ad esempio il consumatore sara' sorpreso a causa di un incidente automobilistico, gli verra' sospesa la patente di guida. "Se il consumatore e' un poliziotto, il che non e' raro, puo' perdere il porto d'armi", spiega Murad. Nel testo non vengono fatte differenze tra le varie sostanze, mettendo sullo stesso piano la marijuana quanto la cocaina o l'ecstasy, e per stabilire se la quantita' sia per uso personale o per spaccio, occorrera' il "buon senso". L'on. Murad infatti sottolinea che "un tossicologo o un farmacologo possono facilmente dire se una determinata quantita' di droga e' per consumo personale o no".
La legge era gia' passata alla Camera, ma avendo subito in Senato delle lievi modifiche dovra' nuovamente tornare alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva e l'invio al presidente della Repubblica.