La nuova legge sulle droghe approvata dalla Camera dei Deputati brasiliana a meta' dicembre deve ancora arrivare nelle mani del presidente Fernando Henrique Cardoso, e non e' cosi' scontata la sua firma.
Cardoso si e' dimostrato il primo sponsor della depenalizzazione del consumo degli stupefacenti, ma ora il testo che sembrava un "progresso nazionale" viene definito al massimo come un "buon testo". E cosi' il presidente potrebbe non controfirmare alcuni articoli.
Secondo la legge il possesso di droga continua ad essere un reato penale, ma chi viene sorpreso a far uso di stupefacenti non e' soggetto alla carcerazione. L'intenzione era quella di definire solo la condotta come criminale, creando un ostacolo, almeno morale, all'uso di droghe. Il consumatore poi verrebbe sottoposto a delle pene alternative che, se rifiutate, farebbero rientrare il soggetto in carcere, e queste pene alternative da molti sono definite come troppo rigide e dure.
Tra i punti che ricevono le maggiori critiche si trova la distinzione non chiara tra consumatore e trafficante, tra consumatore e tossicodipendente. Se una persona fa uso di droghe insieme ad un minorenne sara' considerato come spacciatore. Altro punto dibattuto e' il possesso della "piccola quantita'" per consumo personale. "Che cosa e' la piccola quantita'? Avere una cassa di whisky non vuol dire vendere bibite. Cosi' avere un certo quantitativo di droga in casa non e' necessariamente traffico. La valutazione viene affidata ad un perito. E' una barbarie. Crea corruzione. Il consumo non deve essere definito per quantita' ma per circostanze", accusa il criminologo Luis Carvalho Filho.
Il portavoce del presidente brasiliano, Alexandre Parola, ha chiarito che ancora la legge non e' arrivata al presidente, una volta giunta ci saranno 15 giorni di tempo per controfirmarla, per rispedirla alla Camera, oppure per porre il veto su alcuni articoli del testo. Parola ha infine aggiunto che quando la legge arrivera', Cardoso si consultera' con i tecnici prima di prendere qualsiasi decisione.