Lo scorso 17 ottobre era stato approvato il progetto di legge della deputata Cida Diogo per distribuire siringhe sterili ai consumatori di droghe in cambio di quelle usate nello Stato di Rio de Janeiro. L'approvazione del disegno di legge aveva suscitato un dibattito sulle politiche di riduzione del danno, e tra gli esperti e i medici che si occupano di tossicodipendenze il consenso era pressoche' unanime. Alla vigilia della giornata mondiale dell'Aids, in concomitanza con la diffusione dei dati Onu, quando viene sottolineato come proprio il Brasile e' tra i Paesi dove il virus si trasmette soprattutto tra i consumatori di droghe, il Governatore carioca, Anthony Garotinho, ha rigettato e non controfirmato il progetto di legge. Ora ci sono 15 giorni a disposizione perche' all'Assemblea Legislativa di Rio venga nuovamente votato il progetto di legge e superato cosi' il veto del governatore.
Tre le motivazioni fornite da Garotinho: il progetto deve passare dal potere esecutivo e non da quello legislativo, non rientra nel bilancio di spese del Governo attuale, e infine la motivazione politica: il progetto sarebbe un incentivo al consumo di droghe iniettabili. La deputata Diogo non solo rigetta le accuse, ma rilancia: "appare chiaro che Garotinho ha vietato il progetto grazie alle pressioni di settori religiosi, ignorando i dati tecnici forniti dalla propria Segreteria Statale della Sanita'".
Il segretario alla Sanita', Gilson Cantarino, aveva infatti dato parere favorevole in un documento dove si leggeva: "non abbiamo nulla da opporre al progetto di legge, che portera' un grande beneficio alla popolazione dello Stato di Rio de Janeiro, e che riuscira' in maniera significativa ad inserire nella rete sanitaria quella parte di popolazione che sistematicamente vede violati i propri diritti basilari alla salute, garantiti dalla nostra Costituzione, per la prevenzione delle malattie trasmesse attraverso il sangue, come l'Aids e l'epatite".