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Brasile. La falla della Polizia
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Notizia 
15 dicembre 2001 10:46
 
Le immagini televisive dei poliziotti-trafficanti hanno avuto lo stesso impatto disastroso per l'opinione pubblica del caso di quattro anni fa della favela Naval, dove la Polizia Militare torturava le sue vittime. Questa e' l'opinione di Fermino Fecchio, "ouvidor" della Polizia di Stato, responsabile delle indagini interne alle forze dell'ordine.
Secondo Fecchio la burocrazia blocca qualsiasi inchiesta, la maggior parte dei casi non viene risolta. La conseguenza e' disastrosa, i poliziotti si sentono intoccabili, le denunce vengono presentate in maniera anonima, sottoscriverle sarebbe come firmare una condanna a morte e a chiudere il cerchio mancano cosi' le prove per portare avanti le indagini.
Uno dei cinque poliziotti del Denarc incriminato dal video di Cracolândia e' l'investigatore Hélio Carlo Barba, su di lui pendono almeno una decina di denunce, tra queste perfino l'accusa di essere responsabile della morte di un poliziotto militare, ucciso in un hotel di Cracolândia. Il caso giace praticamente chiuso in un cassetto da oltre tre anni.
Solo nell'anno in corso Fecchio ha ricevuto 80 denunce per poliziotti coinvolti in traffico di droghe. Tutti irrisolti. Di questi il 70% riguarda la Polizia civile, il 29% quella militare e l'1% quella tecnica. Dal 1996 su 550 denunce, 350 non hanno avuto nessun seguito e sono ancora "aperte", mentre i poliziotti proseguono nel loro 'lavoro'. "L'immagine e' la dimostrazione del fallimento del sistema" ammette Fermino Fecchio.
 
 
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